Riconoscimento qualitativo degli zuccheri

Descrizione di un esperimento volto al riconoscimento qualitativo degli zuccheri (fil.doc, 4 pag) (0 pagine formato doc)

Appunto di jashna
Ellero Sabrina cl RICONOSCIMENTO QUALITATIVO DEGLI ZUCCHERI Materiali: glucosio (monosaccaride); saccarosio (disaccaride); amido (polisaccaride); reattivo di Fehling A; reattivo di Fehling B; reattivo di Lugol; soluzione basica di Ag nitrato; provette; piastra riscaldante.
1°PROCEDIMENTO: DISTINZIONE TRA MONO, DI E POLISACCARIDE ATTRAVERSO IL REATTIVO DI FEHLING Il glucosio (monosaccaride), il saccarosio (disaccaride) e l'amido (polisaccaride) sono stati disciolti con acqua in tre distinte provette. In seguito sono stati aggiunti 2 ml di Fehling A e 2 ml di Fehling B; la differenza fra questi due reattivi ?ata dagli elementi che li compongono in quanto il Fehling A ?ame solfato penta-idrato ed il Fehling B ?n tartrato di sodio e potassio con l'aggiunta di NAOH. Successivamente le tre soluzioni sono state riscaldate a bagnomaria.
Il reattivo di Fehling dovrebbe reagire con il monosaccaride assumendo una colorazione rossa. 2° PROCEDIMENTO: SPECCHIO D'ARGENTO Piccole quantit?i glucosio e saccarosio vengono poste in due provette distinte. A parte si prepara una soluzione basica di argento nitrato, utilizzando idrossido di sodio dovrebbe formarsi un precipitato grigio. In seguito si aggiunge ammoniaca fino a dissoluzione del precipitato. A questo punto dopo aver scaldato a bagnomaria le due provette si aggiungono a ciascuna circa 2 ml della soluzione di Ag nitrato e si riscalda a bagnomaria una seconda volta. Siccome lo specchio d'argento compare solo in presenza di monosaccaridi, nella provetta contenente glucosio dovrebbe formarsi sulla parete un film color argento. 3°PROCEDIMENTO: IL REATTIVO DI LUGOL Il reattivo di Lugol (KI + I2) permette di evidenziare i polisaccaridi. Si aggiungono alcune gocce di reattivo nelle tre provette contenenti, distintamente, amido, glucosio e saccarosio. Teoricamente l'amido dovrebbe assumere una colorazione violacea che evidenzia la presenza del polisaccaride. Conclusioni ed approfondimenti: Gli zuccheri sono composti organici poliossidrilati contenenti gruppi aldeici o chetonici o altre sostanze pi?mplesse che danno origine a tali composti in seguito ad idrolisi. Con il nome di zuccheri si denominarono, pi? un secolo fa, alcuni composti organici, quali il glucosio, il fruttosio, il saccarosio ed altri, aventi sapore zuccherino e propriet?himiche simili. In un secondo tempo, in seguito all'osservazione che questi composti ed anche molti altri di semplice o pi?mplessa costituzione (quali l'amido, il cellulosio, ecc.) corrispondevano tutti alla formula bruta generale Cn(H2O)n, venne proposto ed accettato di denominarli idrati di carbonio. Ulteriori studi sulla loro struttura chimica hanno dimostrato che esistono zuccheri che non hanno tale formula bruta e che, comunque, il modo col quale sono fra loro legati gli atomi di una molecola non giustifica affatto il nome di idrato di carbonio. Un contributo fondamentale e decisivo a chiarire la composizione strutturale di questi importantissimi composti organici venne dato d