Spettrofotometria: relazione di chimica
Relazione di chimica sulla spettrofotometria: rilevare dati di ABS in soluzioni di diversa concentrazione di permanganato di potassio ed esaminare e descrivere lo spettro di assorbimento (3 pagine formato doc)
SPETTROFOTOMETRIA: RELAZIONE
Spettrofotometria.
Materiale usato:
- KMnO3 ;
- acqua deionizzata;
- spettrofotometro;
- pipetta;
- cuvette o celle;
- materiale per pulizia.
Spettri di emissione: esperimento
SPETTROFOTOMETRO: COME FUNZIONA
La LUCE è un fenomeno fisico consistente nell’emissione o riflessione da parte di un corpo di onde elettromagnetiche aventi una lunghezza tale da essere percepite dall’occhio umano. Le onde elettromagnetiche possono essere straordinariamente corte (raggi X e gamma) o avere una lunghezza d’onda molto grande (onde radio); il nostro occhio è sensibile a onde elettromagnetiche comprese in un piccolo intervallo di lunghezze d’onda e in tale intervallo riesce a distinguere i colori, dal rosso al violetto.
Le onde immediatamente esterne all’intervallo visibile sono dette “infrarosse” se la loro lunghezza d’onda è maggiore di quella del rosso, “ultraviolette” se la loro lunghezza d’onda è minore di quelle del violetto; il nostro occhio non riesce a vedere queste radiazioni.Lo spettrofotometro è uno strumento che serve a confrontare le intensità delle radiazioni luminose di due sorgenti su una medesima lunghezza d’onda nelle varie parti dello spettro. La parola spettrofotometria, infatti, può venire divisa in “spettro”, in quanto fa incidere una luce di frequenza ben precisa, e “fotometria” intesa come parte dell’ottica che riguarda la misurazione delle grandezze fisiche relative a radiazioni luminose. Lo spettro, invece, può essere definito come il risultato, sotto forma di figura o diagramma, dell’analisi delle componenti di una radiazione ondulatoria, in funzione di una grandezza caratteristica della radiazione stessa, quale la frequenza, la lunghezza d’onda, l’energia o la velocità. Lo spettro di assorbimento che si andrà a calcolare è l’insieme delle radiazioni monocromatiche che una sostanza è capace di assorbire.
A tal proposito si ricordi la legge di Lambert e Beer la quale afferma che la quantità di luce è proporzionale allo spessore della soluzione, alla concentrazione e alla natura della soluzione medesima.
Il termine assorbanza può venire definito come quantità di luce assorbita oppure come l’opposto del logaritmo della trasmittanza.
Il simbolo dell’ assorbanza è “A” e la sua formula può venire così indicata:...Ove “C” è la concentrazione della soluzione, “a” è la costante (assorbibità) e “b” è lo spessore della celletta ( o cuvetta).
Spettroscopia NMR: appunti
RELAZIONE SULLA SPETTROFOTOMETRIA
Da questa uguaglianza si nota come valga la legge sopra citata di Lambert e Beer, difatti essendo “a” una costante l’assorbanza dipenderà dalla concentrazione e dallo spessore della celletta. Nel caso della prova eseguita quest’ultimo dato rimaneva costante quindi ciò che influenzava sull’assorbanza era la concentrazione.
Nelle cuvette una parte del raggio viene trasmessa e una parte viene assorbita dal liquido in esso contenuto (che può essere di vario tipo). Quelle utilizzate nella prova avevano uno spessore di 1 cm e una capacità di 3 ml. Due facce di esse erano lisce (attraverso le quali passava il raggio) mentre due erano zigrinate per permetterne la presa con le dita. La parte del raggio trasmesso sarà minore di quello assorbito.
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