Metodi di ricerca qualitativa: riassunto
la ricerca qualitativa: esplorativa, descrittiva e causale. I contributi e i limiti e gli ambiti di applicazione della ricerca qualitativa. Il ruolo del ricercatore. Le fasi della ricerca qualitativa: descrizione del problema, research question, research design (campionamento), tool design, data collection, data interpretation e reporting (4 pagine formato doc)
Metodi di ricerca qualitativa: riassunto - Le 3 macro-categorie di ricerca qualitativa (a seconda degli obiettivi che ci prefiggiamo) sono:
• ricerca esplorativa: l’obiettivo è quello di esplorare, di capire meglio un nuovo fenomeno;
• ricerca descrittiva: l’obiettivo è quello di rispondere alle 4W (tranne il why), ci aiuta a descrivere un fenomeno, capire meglio chi sono i protagonisti di questo fenomeno, come avviene tale fenomeno, ma non perché;
• ricerca causale: ci aiuta a capire quali sono le relazioni causa-effetto, perché i consumatori si comportano in un determinato modo.
Leggi anche Confronto tra la ricerca qualitativa e quantitativa
Queste ricerche possono essere utilizzate in modo complementare e si fanno continuativamente. Se un fenomeno è già conosciuto, si parte da una descrittiva per andare verso una causale.
Sui consumatori utilizziamo queste ricerche continuamente:
• 2 tipologie di obiettivi della ricerca: abbiamo bisogno di prevedere i comportamenti dei consumatori oppure abbiamo bisogno di capire come si comportano (con nuovi prodotti, sull’online, con l’home banking), quindi studiare le pratiche di consumo;
Leggi anche La ricerca operativa
• approccio metodologico: per il primo obiettivo (ricerca di relazioni causali) si utilizzano metodi quantitativi (questionari ed esperimenti) perché bisogna essere oggettivi. Quando, invece, vogliamo studiare pratiche di consumo si prediligono metodi qualitativi basati sull’interpretazione (etnografia cioè osservazione, interviste e focus group e a supporto di queste le tecniche proiettive) oppure quali-quantitativi.
Non c’è nessun metodo migliore in assoluto, la ricerca di marketing ha bisogno di tutti questi strumenti. Ognuno di questi metodi ha dei limiti e dei vantaggi: i metodi quantitativi hanno una struttura rigida (riduce la soggettività), mentre nei metodi qualitativi c’è molta più soggettività e richiedono anche più flessibilità (possibilità di rimediare agli errori), dobbiamo avere capacità di interpretazione e comunicazione. Nella ricerca quantitativa, invece, c’è meno interpretazione personale.
Leggi anche Ricerca opeartiva: cenni storici
• ricerca esplorativa: l’obiettivo è quello di esplorare, di capire meglio un nuovo fenomeno;
• ricerca descrittiva: l’obiettivo è quello di rispondere alle 4W (tranne il why), ci aiuta a descrivere un fenomeno, capire meglio chi sono i protagonisti di questo fenomeno, come avviene tale fenomeno, ma non perché;
• ricerca causale: ci aiuta a capire quali sono le relazioni causa-effetto, perché i consumatori si comportano in un determinato modo.
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Queste ricerche possono essere utilizzate in modo complementare e si fanno continuativamente. Se un fenomeno è già conosciuto, si parte da una descrittiva per andare verso una causale.
Sui consumatori utilizziamo queste ricerche continuamente:
• 2 tipologie di obiettivi della ricerca: abbiamo bisogno di prevedere i comportamenti dei consumatori oppure abbiamo bisogno di capire come si comportano (con nuovi prodotti, sull’online, con l’home banking), quindi studiare le pratiche di consumo;
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• approccio metodologico: per il primo obiettivo (ricerca di relazioni causali) si utilizzano metodi quantitativi (questionari ed esperimenti) perché bisogna essere oggettivi. Quando, invece, vogliamo studiare pratiche di consumo si prediligono metodi qualitativi basati sull’interpretazione (etnografia cioè osservazione, interviste e focus group e a supporto di queste le tecniche proiettive) oppure quali-quantitativi.
Non c’è nessun metodo migliore in assoluto, la ricerca di marketing ha bisogno di tutti questi strumenti. Ognuno di questi metodi ha dei limiti e dei vantaggi: i metodi quantitativi hanno una struttura rigida (riduce la soggettività), mentre nei metodi qualitativi c’è molta più soggettività e richiedono anche più flessibilità (possibilità di rimediare agli errori), dobbiamo avere capacità di interpretazione e comunicazione. Nella ricerca quantitativa, invece, c’è meno interpretazione personale.
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