Corpo e figura umana nella fotografia (cap. 1-12)
Sintesi dei capitoli 1-12 del libro di testo "Corpo e figura umana nella fotografia" di Grazioli (33 pagine formato doc)
1839: invenzione della fotografia (Francia -> mondo intero) -> stupore: un’immagine, per esistere, non doveva più essere fatta da un uomo che disponeva dei segni e dei colori su un supporto, ma si produceva da sé (così infatti era sentita) attraverso la luce che entra in una macchina e viene catturata da una lastra sensibile (autoritratto della natura, che la natura fa di se stessa con i propri mezzi, grazie all’uomo) -> mentre fino ad allora un’immagine era in ogni caso un artificio, un artefatto, per quanto fatto ad arte, ora pareva proprio naturale, fatta da sé, grazie alla luce, la stessa che rende percepibile ogni cosa, che rende visibile, dunque, il materiale stesso, l’oggetto, dell’immagine; che fosse una macchina a realizzare tale naturalità non faceva che aumentare il mistero -> ora tutti potevano o avrebbero presto potuto rimirarsi non solo in uno specchio, ma proprio in un’immagine lasciata come un’impronta dei propri tratti, dettagliata, sicura, precisa -> all’euforia si mescolò fin dall’inizio un sicuro turbamento (la propria immagine costituisce una nuova certezza di esistere, ma contemporaneamente fa esistere fuori di sé; come ero allora, ora non sono più)....