Significato del simbolismo numerico in Dante
Il significato del simbolismo numerico nella Divina Commedia di Dante Alighieri (2 pagine formato txt)
SIMBOLISMO NUMERICO DANTE
Il simbolismo numerico. Un rigido determinismo anima la Commedia e un sistema di corrispondenze a cui non è estraneo il simbolismo numerico.
Nella tradizione ebraico-cristiana alcuni numeri hanno un significato mistico e magico; per esempio il tre‚ esprime la Trinità, mentre l'uno‚ simboleggia l'unità di Dio e il valore del dieci risiede nel numero dei comandamenti affidati a Mosè sul Sinai. Questi numeri ritornano insistentemente nella Commedia, che si divide in tre Cantiche, ciascuna composta di trentatrè Canti ciascuna; trentatrè corrisponde all'età di Cristo quando morì e risorse. Un Canto funge da prologo; è il primo dell'Inferno, che permette di contare, in tutto il poema, cento Canti: il numero che rappresenta dieci moltiplicato per se stesso. I Canti si compongono di terzine, mentre nei tre regni vi sono nove settori (cerchi, zone purgatoriali, cieli), laddove il nove corrisponde al tre moltiplicato per se stesso. L'attenzione di Dante per le corrispondenze numeriche mostra la sua conoscenza della filosofia antica (soprattutto delle elaborazioni di Plotino e Pitagora) della Bibbia, dei filosofi ebraici del Medioevo e, forse, anche della Cabala, il libro ebraico della scienza numerologica, magari in compendio.I numeri simbolici nella Divina commedia di Dante: tema
SIMBOLISMO DI DANTE
Il determinismo, però, non si ferma a un semplice fatto di simbologia numerica, ma investe importanti contenuti e momenti strutturali del poema.
Per esempio:
- il Canto VI di tutte e tre le Cantiche è dedicato al problema politico;
- tutti i cerchi infernali, le cornici purgatoriali, i cieli paradisiaci hanno una sorta di guardiano che sarà un demone, un angelo, un'intelligenza angelica;
- in tutti e tre i regni c'è una progressione di pena o di intensità di beatitudine che corrisponde a un'interna gerarchia.
Struttura dell'Inferno dantesco
SIGNIFICATO SIMBOLICO DIVINA COMMEDIA
Nell'Inferno e nel Purgatorio le pene sono attribuite in base al contrappasso‚ una regola secondo cui la pena riflette la colpa, per analogia‚ oppure per contrasto‚ e non è mai attribuita né immaginata dal poeta senza un nesso logico.
La Commedia, insomma, riflette la visione del reale propria dell'uomo medievale, in cui nulla è lasciato al caso, ma tutto si inserisce in una collocazione logica, come preciso effetto di una causa.
Un'ultima osservazione sulla lingua del poema, che presenta una straordinaria duttilità e adeguatezza; Dante sa passare dal comico al grottesco, dal lirico al drammatico, coniando neologismi arditi, soprattutto nel Paradiso, e latinismi assai eleganti. Il volgare appare decisamente adatto anche ad affrontare ardue questioni teologiche e ad applicare figure retoriche, quali le celebri similitudini, di cui Dante è davvero maestro.