La Legge Fondamentale dell'Urbanistica

Spiegazioni punto per punto della legge fondamentale dell'urbanistica, emanata nel 1942 (4 pagine formato docx)

Appunto di angelozarra93
Sebbene in ritardo rispetto agli altri Paesi, anche l’Italia giunse a dotarsi della sua prima e fondamentale legge urbanistica: essa fu approvata in piena guerra (LN 1150 del 17.8.1942) e, nonostante i suoi contenuti di modernità fossero notevoli, si trattava di un compromesso generato dall'intenso dibattito durato quasi dieci anni tra la componente professionale giovane, razionalista, fascisticamente rivoluzionaria, e la componente politica del fascismo ormai completamente asservita agli interessi del grande capitale.
Non e casuale che la legge sia passata in un’insopportabile giornata di canicola, subito prima della chiusura estiva della Camera e sotto l'influsso della preoccupante situazione bellica (l'Italia aveva perduto nel 1941 tutta l'Africa Orientale, aveva subito l'umiliazione della campagna di Grecia, si era ritirata in Nord Africa, riconquistandolo poi solo grazie all'aiuto tedesco ecc.).


Per rendersi conto dell'importanza di questa legge occorre esaminarne i contenuti (si veda in appendice); essa e divisa in quattro titoli, di cui il titolo I riguarda l'ordinamento statale dei servizi urbanistici (e quasi commovente per la sua ingenuità l'art. 1, dove si precisa che lo scopo della legge e quello di disciplinare l'assetto e l'incremento edilizio dei centri abitati nonché lo sviluppo urbanistico in genere, nell'intento di...
frenare l'urbanesimo!).
Il titolo II tratta propriamente della disciplina urbanistica e risulta diviso in quattro capi; nel capo I si stabilisce che la disciplina urbanistica si attua mediante piani regolatori di vario ordine, i quali devono essere correlati da norme di attuazione che regolino l'attività edificatoria.
Il capo II introduce per la prima volta il concetto di piano territoriale di coordinamento (PTC) senza pero precisarne i limiti (regionale? provinciale?...). La competenza del PTC spetta al Ministero dei Lavori Pubblici (min. LL.PP.) e i Comuni che ricadono nei limiti del  piano sono tenuti a uniformare a esso i rispettivi piani regolatori.


Per oltre trent'anni il PTC e rimasto uno strumento inutilizzato ebbe un momento di gloria negli anni Settanta, quando alcune regioni formarono i propri piani di sviluppo, ma poi e stato ridimensionato con la LN 142/1990, che ha individuato nell'”Ente Provincia” la competenza giuridica del PTC.