Diritto alla salute e diritto all'istruzione: riassunto
Riassunto sul diritto alla salute e sul diritto all'istruzione (2 pagine formato docx)
DIRITTO ALLA SALUTE E DIRITTO ALL'ISTRUZIONE
I diritti sociali.
Nel loro complesso, i diritti sociali mirano ad assicurare il godimento delle condizioni minime di una vita dignitosa. La Costituzione impone allo Stato di mettere in atto politiche per fini di giustizia sociale per rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini; inoltre riconosce ai singoli che si trovano in una posizione di bisogno precisi diritti a ottenere dallo Stato quanto vi è di essenziale per una vita degna di essere vissuta da esseri umani. I diritti sociali perciò sono previsti nell’interesse sia degli individui che dell’intera collettività.Psicologia dell'apprendimento e dell'istruzione: riassunto
IL DIRITTO ALLA SALUTE
Art.32 Cost.: la salute è un diritto dell’individuo e un interesse della collettività; ciò significa che il singolo non può disporre della sua vita ne del suo corpo in modo da menomarlo; inoltre egli fa parte della collettività e ha doveri di solidarietà nei confronti di essa (sia come famiglia che contesto sociale), perciò deve mantenersi in buona salute anche verso gli altri.
La tutela della salute è compito del servizio sanitario nazionale.Art.5 c.c.: esplica il divieto degli atti di disposizione del proprio corpo quando cagionino una diminuzione permanente dell’integrità fisica.
Ci sono due orientamenti interpretativi dell’art.5 c.c.:
1) orientamento vecchio, materialistico, secondo il quale l’art.5 c.c. esprime la concezione materialistica che caratterizzava il legislatore del 1942 nel senso che il corpo umano veniva inteso come una cosa in termini materiali costituita da tante parti distinte che formavano un tutt’uno e l’obiettivo del legislatore era di assicurare l’integrità fisica come valore assoluto; da ciò ne deriva il divieto di quegli atti che comportavano una menomazione permanente dell’integrità fisica (trapianti terapeutici)
2) orientamento nuovo, personalistico, dal 1970 con cui viene dato risalto al principio dell’autodeterminazione del singolo; essa viene spiegata bene dalla Cassazione penale con sentenza 21/1/2009 n.2437: è stato sostituito il concetto materialistico di integrità fisica con il concetto dinamico di salute; la Cassazione prevede la libertà del singolo di decidere e di scegliere di autodeterminarsi con riferimento a comportamenti che coinvolgono ed interessano il proprio corpo. Dagli anni ’70 si è data attuazione ad alcuni principi costituzionali come parità tra i sessi, diritto alla salute come bene individuale e collettivo e così sono diventati quei comportamenti che non erano consentiti dall’interpretazione materialistica dell’art.5 c.c. . Costituiscono espressione dell’autodeterminazione circa la propria salute e il proprio corpo :
a. il consenso informato al trattamento medico e terapeutico (consenso che ricomprende il testamento biologico)
b. il prelievo destinato al trapianto degli organi
c. il consenso alla procreazione assistita
d. la domanda di mutamento di sesso per transessualità
e. la destinazione del corpo dopo la sepoltura
Nel 1997 viene approvata la convenzione sui diritti umani e la biomedicina entrata in vigore l’1/12/1999 secondo la quale è vietato il traffico di organi e tessuti di origine umana verso stati che ne fanno il libero commercio; pertanto il prelievo e il trapianto di organi è consentito tutte le volte che essi siano a titolo gratuito, effettuato cioè per spirito di solidarietà civile e sociale. In deroga a quanto previsto dall’art.5 c.c. è consentito disporre a titolo gratuito di parti del fegato ai fini esclusivi del trapianto tra persone viventi; inoltre è ammesso disporre a titolo gratuito del rene al fine del trapianto tra persone viventi e anche del midollo osseo e dello sperma.
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE
L’istruzione è un altro servizio pubblico; lo Stato ha assunto l’istruzione come compito proprio attraverso un sistema di scuole pubbliche, mentre in precedenza l’istruzione era lasciata alle scuole private gestite sopratutto dalla Chiesa cattolica.
L’art.43 Cost. 2° comma afferma che la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione e istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Allo Stato spetta soltanto l’organizzazione dei servizi scolastici, stabilire i tipi di scuole e i programmi, ma non determinare i contenuti degli insegnamenti. La scuola di Stato deve essere luogo della libertà di insegnamento e di apprendimento e si parla perciò di libertà nella scuola. Il principio di libertà nella scuola comporta una serie di diritti di libertà degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie di avere un insegnamento adeguato,