Uguaglianza e disuguaglianza, appunti
Appunti di economia politica sull'uguaglianza e sulla disuguaglianza: povertà , processo di formazione e distribuzione dei redditi, teorie della distribuzione funzionale e teorie della distribuzione personale (6 pagine formato doc)
UGUAGLIANZA E DISUGUAGLIANZA
5168-ECONOMIA POLITICA (corso monografico), a.a.
2006/2007Povertà, disuguaglianza e distribuzione del reddito.
29/9, Lezione 1, Eguaglianza, diseguaglianza e povertà. Notazioni introduttive.
Testi di riferimento.
- Baldini M., Toso S., Diseguaglianza, povertà e politiche pubbliche, Bologna, Il Mulino, 2004, cap.1
Letture di approfondimento
- Arnsperger C., Van Parijs P., Quanta diseguaglianza possiamo accettare, Il Mulino, 2003, pp. VII-XXVI.
- Pyketty M., Disuguaglianza.
- Somaini E., Uguaglianza. Teorie, politiche, problemi, Donzelli editore, 2002, pp. XI-XIX.
- Targetti Lenti R., Recenti teorie economiche sulla distribuzione personale dei redditi, in: Zenga M. (a cura di), La distribuzione personale del reddito: problemi di formazione, di ripartizione e di misurazione, Vita e Pensiero, 1987, pagg. 250-264.
Uguaglianza e diversità: tesina maturità
CONCETTO DI UGUAGLIANZA
1. Eguaglianza, diseguaglianza e povertà
Il tema dell’uguaglianza attraversa tutto il pensiero politico occidentale ed ha acquistato negli ultimi anni nuove dimensioni a livello internazionale con lo sviluppo dei processi di globalizzazione ed all’interno di ogni paese con le trasformazioni dei rapporti sociali e personali. A fianco di processi di sviluppo economico straordinari continuano a sussistere forme di ineguaglianza, di discriminazione e di privazione semplicemente inaccettabili. L’affrontare questi temi richiede oltre ad informazioni e previsioni quanto possibile affidabili anche un affinamento critico dei concetti cui si fa continuamente ricorso quando si formulano giudizi etici sui fenomeni osservati o proposte politiche di intervento per modificarli.
Dal punto di vista teorico si è cercato di riformulare i concetti di eguaglianza, di disuguaglianza e di povertà, di identificare le variabili causali (di natura microeconomica e macroeconomica) che li determinano, di evidenziare le relazioni tra disuguaglianza e caratteristiche strutturali del sistema socio-economico, nonché tra disuguaglianza e politiche redistributive. Diseguaglianza e povertà sono fenomeni interconnessi, ma distinti. La diseguaglianza è un concetto relativo. Il concetto è collegato a quello di variabilità nella distribuzione di una variabile cui si attribuisce valore: reddito, consumo, ricchezza, tenore di vita, utilità. Esige il confronto tra posizioni differenti.
I diritti umani e l'uguaglianza al giorno d'oggi: tema
DIVERSITA' E UGUAGLIANZA
La povertà contiene anche una valenza assoluta. Riflette la mancanza di qualche cosa. I metodi di analisi seguiti, per quanto diversi tra loro, possono essere ricondotti a due approcci principali. Il primo approccio è di natura positiva: si cerca di capire quali siano le cause della diseguaglianza e le connessioni tra questo fenomeno e le regole di funzionamento di un sistema di mercato. Due linee d’analisi: 1) statistico descrittivo; 2) teorico e più strettamente economico. Teorie alternative in relazione all’importanza delle diverse cause.
Il secondo approccio è di natura normativa: ci si chiede se fenomeni come la diseguaglianza e la povertà siano accettabili in relazione alla loro compatibilità con altri valori come quello di libertà e di diritti. Dall’impostazione normativa discende l’esigenza di attuare politiche appropriate per ridurre la diseguaglianza e la povertà. La teoria normativa è stata se così si può dire confinata ad una sola branca della scienza economica, l’economia del benessere, alla quale hanno dato contributi importanti anche altre discipline, in particolare la filosofia politica e l’etica. Per l’economia in senso stretto l’unico valore che conta è l’efficienza. Questa impostazione risale agli anni trenta del secolo scorso. Lo studio dell’economia dovrebbe infatti esaurirsi nello studio dell’efficienza o, meglio, nello studio delle scelte razionali da attuarsi in presenza di risorse scarse e scopi alternativi. Questa visione, se presa alla lettera, non lascia grande spazio alle istanze etiche in quanto la scienza economica “è neutrale di fronte agli scopi, e non si può pronunciare sulla validità dei giudizi di valore” [Robbins 1932]. Sebbene i confini disciplinari imposti da tale visione non siano più oggi così stretti, molti studiosi continuano a ritenere che debbano essere privilegiati valori come l’efficienza rispetto all’equità (trade-off).
Tema sull'uguaglianza
UGUAGLIANZA E LIBERTA' OGGI
Una delle ragioni per questo atteggiamento è che mentre esiste una definizione generalmente accolta di efficienza (quella paretiana) così non è per il concetto di equità, e conseguentemente per quello di giustizia distributiva. Ci troviamo infatti di fronte ad una molteplicità di teorie della giustizia, rispetto alle quali non è facile individuare criteri soddisfacenti di classificazione.
E' impossibile dare una definizione assoluta di eguaglianza, anche se rimane un valore fondamentale nelle società democratiche assieme a quello di libertà (positive e negative) e di diritti. La diseguaglianza è infatti un fenomeno complesso; essa dipende da numerosi fattori che non possono essere compresi in un solo schema teorico. L’uguaglianza presenta rapporti complessi e spesso conflittuali anche con altri valori fondamentali, come la libertà o l’efficienza.