Gli aggregati di aziende
Schema sugli aggregati inter-aziendali e intra-aziendali tratto dalle lezioni di Economia aziendale della Facoltà di Economia a Milano. (2 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
Gli aggregati di aziende Gli aggregati di aziende GRUPPI ECONOMICI gruppi privati e pubblici di aziende di produzione: più combinazioni economiche giuridicamente autonome sono istituite e rette da un unico soggetto economico (in teoria composto da tutti i conferenti di capitale proprio e i prestatori di lavoro di tutte le aziende del gruppo; in realtà, spesso si forma un soggetto economico improprio, tipicamente i conferenti di capitale che detengono il capitale di comando delle singole aziende.
Le strutture giuridiche possono essere diverse: con o senza società “capogruppo”; con società capogruppo aventi funzioni differenti (capogruppo finanziaria, operativa… La capogruppo finanziaria si chiama holding: nella struttura a holding le partecipazioni che danno luogo ai capitali di comando si distribuiscono ai vari livelli e spesso nella forma di partecipazioni incrociate). combinazioni in joint venture (spesso temporanee): due o più aziende di produzione danno vita a una combinazione economica congiunta (joint venture) mantenendo relativamente autonome le altre; per la combinazione economica congiunta e le combinazioni economiche delle aziende originarie la comunanza di soggetto economico è solo parziale. gruppi di venture capital (temporanei): aziende (finanziarie o di altro tipo) cedono capitale proprio in tempi brevi ad aziende tipicamente piccole, di recente formazione e con elevato potenziale di sviluppo; se l'azienda si sviluppa come auspicato, si realizzano elevati “guadagni in conto capitale”. La condivisione del soggetto economico è parziale. gruppi di gestioni patrimoniali familiari: si formano attorno al nucleo di una famiglia. ASSOCIAZIONI FORMALI DI AZIENDE consorzi di aziende di produzione e composte pubbliche: più aziende, spesso numerose, si aggregano per svolgere in comune una coordinazione parziale (acquisti, vendite, pubblicità valorizzazione del marchio comune). Esempio: consorzio del Parmigiano Reggiano. cartelli: insiemi di aziende (concorrenti e con prodotti scarsamente differenziati) che si associano per elaborare e attuare politiche e programmi comuni sui volumi di produzione e i prezzi da applicare. I cartelli, che possono essere formalizzati o taciti, limitano la competizione e le guerre di prezzo. Possibile effetti negativi: applicazione di prezzi elevati e riduzione dell'efficienza e dell'innovazione. associazioni in franchising: composte da un'azienda centrale detta franchisor e da molte aziende collegate dette franchisee. Il franchisor stabilisce le direttive cui i franchisee si adeguano (sfruttando il marchio e le conoscenze tecniche e organizzative). Spesso c'è un'elevata codifica (per uniformare la qualità dei prodotti e dei servizi); si sfruttano le economie di apprendimento. Esempio: McDonald's. associazioni in accordi quadro: gli accordi quadro, in forma di contratti, definiscono le condizioni di scambio di lungo periodo (volumi, qualità, prezzi, tempi di consegna, modalità di paga