I debiti interalleati e le riparazioni di guerra
Brevi appunti di Storia Economica del Turismo sui debiti interalleati e le riparazioni di guerra. (1 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
I debiti interalleati e le riparazioni di guerra I debiti interalleati e le riparazioni di guerra Al termine della guerra quasi tutti i paesi erano indebitati e molti di essi erano allo stesso tempo debitori e creditori.
Gli Stati Uniti erano diventati il principale paese creditore, ma anche la Gran Bretagna vantava grossi crediti. Il debitore principale era la Francia, seguita dall'Italia e dal Belgio. I paesi europei consideravano i debiti come una parte dello sforzo congiunto degli Alleati per vincere la guerra e suggerirono dapprima di annullarli e, poi, di ridefinirli o di collegarli al pagamento delle riparazioni dovute ai tedeschi. Gli Stati Uniti, invece, ritenevano i debiti solo una conseguenza della fornitura di beni e sevizi e pretesero che fossero interamente onorati. Ma con il tempo si accorsero che ciò era impossibile, a causa dell'enormità del credito e furono obbligati a stipulare accordi con i paesi debitori. Più complessa fu la questione del pagamento delle indennità di guerra, dovute quasi tutte dalla Germania, che si dissero “riparazioni” per sottolineare che si trattava di un risarcimento versato dai tedeschi perché ritenuti responsabili della guerra. Il pagamento delle riparazioni contribuì ad accelerare l'inflazione tedesca e a far precipitare il valore del marco. Ben presto la Germania non fu più in grado di far fronte ai propri impegni, ma gli Alleati non vollero concedere una moratoria. Ciò indusse a riesaminare la questione delle riparazioni e nel 1924 la Commissione per le riparazioni approvò il cosiddetto “piano Dawes” (da Charles C. Dawes), che sostanzialmente riduceva l'ammontare delle annualità dovute dalla Germania, senza ritoccare il debito globale. Dopo di allora i pagamenti furono regolari per alcuni anni, ma il meccanismo s'inceppò nella prima metà del 1929, quando i prestiti americani furono drasticamente ridotti, cosa che indusse molte banche estere a ritirare i crediti a breve scadenza accordati ad imprese tedesche. Un comitato diretto dall'uomo d'affari americano Owen D. Young preparò un nuovo piano, che prevedeva sia una riduzione del debito complessivo, sia un ridimensionamento delle annualità da pagare. Il “piano Young” ebbe breve vita, poiché era ormai iniziata la grande crisi. Nel giugno del 1931 il presidente statunitense Herbert Hoover propose una moratoria dei debiti tedeschi, che in sostanza mise fine al pagamento delle riparazioni e dei debiti interalleati.