L'educazione fisica durante il fascismo e nel dopoguerra

Il ruolo dell'educazione fisica durante il fascismo e dopo la prima guerra mondiale (1 pagine formato doc)

Appunto di valentinav1988

EDUCAZIONE FISICA NEL FASCISMO

Il periodo fascista.

Dopo la prima guerra mondiale nacquero in Italia varie organizzazioni sportive come quella fondata nel 1923 da Giovanni Gentile, l'Ente Nazionale per l'educazione fisica (ENEF), che doveva essere un organismo indipendente dalla burocrazia dello stato. In realtà l'ENEF nel 1923 venne assorbito dall'Opera Nazionale Balilla (ONB) che dipendeva direttamente dal capo del governo Mussolini.
Nel 1937 l'ONB fu sciolto e sostituito dalla GIL (Gioventù I italiana del Littorio), strettamente dipendente non più dal governo ma dal partito fascista. In questo modo il paese si legava ancora di più al regime che estese i suoi legami al CONI ( C omitato Olimpico Nazionale Italiano) che divenne lo sponsor della propaganda fascista.

Educazione fisica nel fascismo: riassunto

IL FASCISMO E LO SPORT IN BREVE

Il dopoguerra. Nel dopoguerra l'ordinamento scolastico fu rivisto e l'educazione fisica tornò a dipendere dal Ministero della Pubblica Istruzione. Venne introdotto nelle scuole l'obbligo dell'insegnamento dell'educazione fisica¸anche gli insegnanti di educazione fisica partecipavano ai consigli di classe, e le palestre scolastiche vennero fornite dagli enti locali.