Polarizzazione del transistor BJT
Esperimento di laboratorio (file word, pagine 5) (0 pagine formato doc)
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " S.Fedi " Pistoia Anno scolastico 1999/00 Coppini Isacco Classe 4 AK Corso di Elettronica data: 4/04/00 esercitazione nº 4 2º quadrimestre argomento: Polarizzazione di un BJT di tipo 2N2222A.
Gruppo: 5 Data di consegna: 4/04/00 Tempo da /02/00 a 4/04/00 Valutazione: Pratico: Commento............................................................................................................................................... 1) Scopo dell'esercitazione: In questa esercitazione dovremo polarizzare un transistor BJT di tipo 2N2222A, successivamente dovremo realizzare un amplificatore ad emettitore comune per piccoli segnali. 2) Premesse teoriche: In questa esperienza siamo partiti con lo scopo di dimensionare il circuito di autopolarizzazione di un transistor. Per realizzare la rete di polarizzazione di un transistor siamo partiti dal mettere due generatori applicati al componente; uno dei due generatori lo collegheremo al collettore del transistor preceduto da una resistenza che chiameremo Rc mentre l'altro generatore lo collegheremo alla base del componente sempre preceduto da una resistenza che chiameremo Rb. Il problema più evidente di questo circuito è stato l'utilizzo di due generatori con tensioni diverse, per ovviare a questo problema abbiamo pensato di collegare sia la base che il collettore allo stesso generatore di tensione (Vcc). Risolvendo questo problema ne abbiamo però creato un altro, poiché sulla resistenza Rb si è verificata una caduta di tensione troppo alta. Abbiamo quindi dovuto limitarla alzando a livelli molto alti il valore della resistenza, che porterà un'instabilità nel nostro circuito. Così abbiamo pensato di cambiare la nostra resistenza, dal valore piuttosto alto, con due resistenze che chiameremo R1 e R2. Applicando la regola del partitore di tensione tra le due resistenze ci ricaveremo la tensione Vbb che è applicata sulla base. Collegheremo inoltre una resistenza all'emettitore del transistor in modo che si possa ridurre ulteriormente l'instabilità del nostro circuito. Il fattore di stabilità S rappresenta la stabilità del nostro circuito di autopolarizzazione stabilizzato a quattro resistenze. Se quest'ultimo ha un valore minore o uguale a 10 si ricaverà con la seguente formula: S = 1 + (Rb/Re); mentre se ha un valore maggiore di 10 useremo la differente formula: S = hfe * (Rb+Re)/(Rb+hfe*Re). Più piccolo è il fattore di stabilità e maggiore sarà la stabilità del circuito. Un valore tipico è quello che va da 8 a 10 perché valori più piccoli possono pregiudicare il buon funzionamento portando così alla non amplificazione del segnale. Per poter amplificare piccoli segnali alternati dovremo inserire alla nostra rete di autopolarizzazione un generatore di tensione alternata con una resistenza interna che chiameremo Rs ed una resistenza di uscita o di carico detta RL. Collegheremo poi all'ingresso e all'uscita due capacità che chiameremo Ca1 e Ca2 dette di accopp