Le macchine elettriche

Caratteristiche delle più importanti macchine elettriche, a partire dai trasformatori per arrivare alle macchine asincrone (3 pagine formato doc)

Appunto di alessiopreti
Trasformatori

I trasformatori sono macchine elettriche statiche, cioè non hanno parti in movimento, funzionanti a corrente alternata.
Essi permettono di trasformare le due grandezze che definiscono la potenza elettrica apparente V1, consentendo un trasferimento di potenza fra due o più circuiti, pur essendo essi isolati fra loro. Un trasformatore è costituito da un nucleo magnetico, che realizza uno o più circuiti magnetici e da due o più avvolgimenti. Come può notarsi, ad un trasformatore fanno capo, nel caso più semplice, due circuiti elettrici: quello di entrata o primario e quello di uscita o secondario.

Da notare che i due avvolgimenti sono reversibili, cioè ognuno di essi può avere indifferentemente funzioni da primario o secondario. Il nucleo magnetico, sia a colonne che corazzato, è realizzato sovrapponendo un certo numero di lamierini, con spessori di 0,35 ÷ 0,5 mm, di ferro-silicio ed isolati tra loro con carta, vernice o ossido. L'isolamento delle lamelle serve a suddividere il nucleo in tanti percorsi di piccolo spessore, al fine di diminuire le perdite per correnti parassite che ne determinano il riscaldamento.
Dal punto di vista del raffreddamento i trasformatori possono essere in aria o olio. Nei primi lo smaltimento del calore avviene per effetto dell'aria che lambisce sia il nucleo che gli avvolgimenti. Nel secondo caso il trasformatore risulta completamente immerso in un cassone pieno di olio isolante con funzione di fluido refrigerante.


Fig. 1.7 Trasformatore a colonna (a), corazzato (b)

Per comprendere il funzionamento elettrico di un trasformatore notiamo che, indicando con il pedice 1 le grandezze relative al circuito primario e con 2 quelle del secondario, sussiste la relazione: