Il sacro e il profano

Riassunto del libro di Eliade (3 pagine formato docx)

Appunto di nadiamigliorati76
Per l’h religioso lo spazio non è omogeneo: vi sono spazi sacri e spazi non consacrati.
L’esperienza religiosa di questa non-omogeneità è un’esperienza primordiale, paragonabile a una ‘fondazione del Mondo’. Quando il sacro si manifesta attraverso una qualsiasi ierofania, viene interrotta questa omogeneità e avviene la rivelazione di una realtà assoluta, in opposizione ad una non-realtà profana. La manifestazione del sacro fonda ontologicamente il Mondo.


Nulla può avere inizio senza un punto fisso. La scoperta di questo punto equivale alla creazione del mondo, consentendo l’orientamento nella omogeneità del caos, quindi, la vita reale.
La soglia che separa i due spazi indica la distanza tra i due modi di essere, profano e religioso. La soglia è il limite,  la frontiere che separa i due mondi. Deve quindi esistere una porta dall’alto, attraverso la quale gli dei possono discendere sulla terra e l’h può simbolicamente salire al cielo.


I tempi costituiscono un’apertura verso l’alto e assicurano la comunicazione con il mondo degli dei. Ogni spazio sacro implica una ierofania, un’irruzione del sacro che provoca il distacco di un territorio dal cosmo che lo circonda, rendendolo qualitativamente diverso. Non è sempre necessaria una ierofania, basta solamente un segno per rivelare la sacralità di un luogo. Questo segno  introduce un elemento assoluto e pone fine al caos. Se non si manifesta nessun segno, allora lo si provoca. Si effettua una specie di evocazione con l’aiuto di animali; essi indicano il luogo atto ad accogliere il santuario o il villaggio.