Storia della filosofia islamica
Note sintetiche utili per uno studio completo della storia di una delle religioni più diffuse del pianeta: l'Islam (24 pagine formato doc)
Storia
della Filosofia islamica
INTRODUZIONE
Il primo problema dibattuto in merito dagli studiosi è se la filosofia nata in seno all'islam può definirsi filosofia islamica o filosofia araba. Spesso si identificano i musulmani con gli arabi ma ci sono molti musulmani non arabi e molti arabi non musulmani, così come tra i filosofi dell'islam non vi è una grande maggioranza araba e vi è una percentuale di arabi non musulmani (ebrei o cristiani). L'arabo non è solo una lingua ma la lingua del Corano x cui diventa elemento di coesione dei popoli islamici e simbolo di identificazione. La religione islamica nacque in mezzo agli arabi conferendo a questi una cultura. Attorno al testo sacro vennero erette nuove scienze tipicamente islamiche come quella della lettura (qira'ah), dell'esegesi (tafsir), del diritto (fiqh) e da queste ebbe origine la filosofia.
Anche la lingua persiana ha svolto un ruolo imponente nella cultura islamica e quindi anche nella filosofia.
Una filosofia autonoma inizia a formarsi nell'islam intorno al IX secolo quando politicamente ha raggiunto stabilmente il massimo fulgore. Gli abbasidi erano riusciti a creare una sintesi tra le culture dei popoli sottomessi nel nome della fede e della cultura islamica. La storia degli abbasidi appare divisibile in 3 periodi: 1)750/850: 2) 850/950; 3) 950/1258. Allo stesso modo si può scandire tre periodi anche in filosofia. Nel primo periodo assistiamo all'avvio del processo di traduzione delle opere filosofiche greche. Nel secondo seguiamo lo sviluppo delle scienze e le prime elaborazioni filosofiche di al Kindì, al Razì. Nel terzo periodo con al Farabi si va nella connotazione di una filosofia ellenizzante ma sempre più islamizzata. A questo periodo appartiene la contrapposizione di una filosofia orientale ad una di Scuola Andalusa.
La conoscenza del pensiero dell'Islam moderno non può prescindere dalla conoscenza del periodo abbaside, in quanto i pensatori moderni ne riprendono i temi e le idee. LA filosofia contemporanea invece si trova a fronteggiare i sistemi occidentali e la sua globalità.
INTRODUZIONE
Il primo problema dibattuto in merito dagli studiosi è se la filosofia nata in seno all'islam può definirsi filosofia islamica o filosofia araba. Spesso si identificano i musulmani con gli arabi ma ci sono molti musulmani non arabi e molti arabi non musulmani, così come tra i filosofi dell'islam non vi è una grande maggioranza araba e vi è una percentuale di arabi non musulmani (ebrei o cristiani). L'arabo non è solo una lingua ma la lingua del Corano x cui diventa elemento di coesione dei popoli islamici e simbolo di identificazione. La religione islamica nacque in mezzo agli arabi conferendo a questi una cultura. Attorno al testo sacro vennero erette nuove scienze tipicamente islamiche come quella della lettura (qira'ah), dell'esegesi (tafsir), del diritto (fiqh) e da queste ebbe origine la filosofia.
Anche la lingua persiana ha svolto un ruolo imponente nella cultura islamica e quindi anche nella filosofia.
Una filosofia autonoma inizia a formarsi nell'islam intorno al IX secolo quando politicamente ha raggiunto stabilmente il massimo fulgore. Gli abbasidi erano riusciti a creare una sintesi tra le culture dei popoli sottomessi nel nome della fede e della cultura islamica. La storia degli abbasidi appare divisibile in 3 periodi: 1)750/850: 2) 850/950; 3) 950/1258. Allo stesso modo si può scandire tre periodi anche in filosofia. Nel primo periodo assistiamo all'avvio del processo di traduzione delle opere filosofiche greche. Nel secondo seguiamo lo sviluppo delle scienze e le prime elaborazioni filosofiche di al Kindì, al Razì. Nel terzo periodo con al Farabi si va nella connotazione di una filosofia ellenizzante ma sempre più islamizzata. A questo periodo appartiene la contrapposizione di una filosofia orientale ad una di Scuola Andalusa.
La conoscenza del pensiero dell'Islam moderno non può prescindere dalla conoscenza del periodo abbaside, in quanto i pensatori moderni ne riprendono i temi e le idee. LA filosofia contemporanea invece si trova a fronteggiare i sistemi occidentali e la sua globalità.