Giusnaturalismo di Pufendorf: riassunto

Una sintesi sul giusnaturalismo di Samuel Pufendorf, tratto dal testo "Tra egoismo e socialità" di Vanda Fiorillo (4 pagine formato doc)

Appunto di lorenzostravolo

PUFENDORF: GIUSNATURALISMO

“Tra egoismo e socialità.

Il giusnaturalismo di Samuel Pufendorf ” di Vanda Fiorillo. Sintesi del testo. Samuel Pufendorf, alla base del diritto naturale, pone come principio di base la socialitas. Questa rappresenta l’elemento regolativo del comportamento sociale.

GROZIO E HOBBES

L’uomo, essendo spinto da un’innata malizia e da una pulsione all’autoconservazione, tende a realizzare una pacifica società. Pufendorf, sin da giovane, si ispira alle idee di Ugo Grozio e di Thomas Hobbes, dove il primo crede che l’individuo sia mosso da un innato sentimento sociale, che lo induce a conformarsi alla sua natura e, quindi, a prendersi cura dei suoi simili, mentre il secondo crede che l’uomo sia indotto da una pulsione elementare all’autoconservazione.

Dalla conflittualità di questi due modi di pensare, Pufendorf analizza l’imbecillitas, ovvero l’esaltazione del bisogno come condizione centrale della vita dell’uomo. In questo stadio, l’individuo, non essendo in grado di soddisfare autonomamente i suoi bisogni, sceglie di creare la società, vista come luogo di reciproche prestazioni.

Giusnaturalismo di Grozio, Hobbes e Locke

PUFENDORF, PENSIERO

Da qui Pufendorf dà alla socialitas un’impronta utilitaristica, rendendo la vita il mezzo per il migliore soddisfacimento dei bisogni umani, piuttosto che il fine ultimo a cui mirare. La vita assume i connotati di un processo evolutivo dell’umanità, dove man mano aumentano i bisogni, l’uomo è spinto a divenire essere sociale. Il processo di socializzazione è, dunque, un processo a stadi: ad ognuno di essi corrispondono tecniche di civilizzazione sempre più raffinate. In proposito, Pufendorf confuta l’ipotesi che configura i più alti livelli di cultura materiale come il frutto di una scienza infusa da Dio ai primordi, aderendo, invece, all’idea basata sul tramandarsi di queste tecniche di sussistenza. Infatti, ricordando la scoperta del fuoco, egli sostiene che il suo uso  non fu sempre dato. Il primo stadio pufendorfiano è quello della caccia, seguono la pastorizia e l’agricoltura, e poi quello mercantile. Quest’ultimo rappresenta il pieno sviluppo della socialitas. La società mercantile è basata si caratterizza per il valore e per la moneta. Si passa così da un’economia di baratto ad una mediata dalla moneta. Pufendorf propone una concetto giuridico monetario antimetallitsta, ponendo in secondo piano la preziosità del materiale.
Il prezzo, per l’autore tedesco, non è un ente fisico, bensì un ente morale, o propriamente detto quantità morale. Esso è una libera stima che l’uomo attribuisce ad una cosa o ad un’azione commerciabile. Il prezzo è suddiviso in due tipi: quello volgare, che esprime il valore d’uso, e quello eminente, che esprime il valore di scambio.