"La Nascita della tragedia" di Nietzsche
Note sintetiche di filosofia teoretica con citazioni ed estratti dalla celebre opere del filosofo (10 pagine formato pdf)
La Nascita della Tragedia
Citazioni dal testo:
“Nel mondo greco esiste un contrasto, tra l’arte plastica di Apollo e l’arte non figurativa di Dioniso, la musica. I due istinti vanno l’uno accanto all’altro,eccitandosi reciprocamente,al fine di perpetrare la dinamica di quel contrasto. In questo accoppiamento essi generano la suprema opera d’arte, la tragedia attica”.
“Come il filosofo con la realtà dell’esistenza, così l’uomo artisticamente sensibile si comporta con la realtà del sogno: la contempla, con diligenza e soddisfazione, giacchè dalle immagini del sogno impara a spiegarsi la vita, e su queste esperienze si esercita per la vita. Egli vive e soffre queste scene, sebbene non smarrisca interamente la fuggevole sensazione della loro apparenza.”
“Anche questa gioiosa necessità dell’esperienza onirica, i greci l’hanno configurata nel loro Apollo: Apollo, dio di tutte le facoltà figurative, è insieme il dio profetico. E’ il risplendente, la divinità della luce, il patrono del bello splendore dell’intimo mondo della fantasia.”
“Potrebbe ripetersi per Apollo ciò che Schopenhauer dice del velo di Maia”. Tutte le sue manifestazioni ci comunicano tutto il piacere e la saggezza dell’apparenza con la sua bellezza.”
Se l'equilibrio tra Apollineo e Dionisiaco diede origine alla tragedia attica e la portò al suo massimo nella tragedia sofoclea, il progressivo perdere terreno del dionisiaco e l'emergere di una nuova forza – il “socratico” – la condusse alla decadenza.
Citazioni dal testo:
“Nel mondo greco esiste un contrasto, tra l’arte plastica di Apollo e l’arte non figurativa di Dioniso, la musica. I due istinti vanno l’uno accanto all’altro,eccitandosi reciprocamente,al fine di perpetrare la dinamica di quel contrasto. In questo accoppiamento essi generano la suprema opera d’arte, la tragedia attica”.
“Come il filosofo con la realtà dell’esistenza, così l’uomo artisticamente sensibile si comporta con la realtà del sogno: la contempla, con diligenza e soddisfazione, giacchè dalle immagini del sogno impara a spiegarsi la vita, e su queste esperienze si esercita per la vita. Egli vive e soffre queste scene, sebbene non smarrisca interamente la fuggevole sensazione della loro apparenza.”
“Anche questa gioiosa necessità dell’esperienza onirica, i greci l’hanno configurata nel loro Apollo: Apollo, dio di tutte le facoltà figurative, è insieme il dio profetico. E’ il risplendente, la divinità della luce, il patrono del bello splendore dell’intimo mondo della fantasia.”
“Potrebbe ripetersi per Apollo ciò che Schopenhauer dice del velo di Maia”. Tutte le sue manifestazioni ci comunicano tutto il piacere e la saggezza dell’apparenza con la sua bellezza.”
Se l'equilibrio tra Apollineo e Dionisiaco diede origine alla tragedia attica e la portò al suo massimo nella tragedia sofoclea, il progressivo perdere terreno del dionisiaco e l'emergere di una nuova forza – il “socratico” – la condusse alla decadenza.