Età ellenistica e filosofica cristiana medievale: riassunto

Riassunto di filosofia sull'età ellenistica, filosofia cristiana medievale, Tommaso d'Aquino, disputa sugli universali e Anselmo d'Aosta (5 pagine formato doc)

Appunto di kenobi87

ETA' ELLENISTICA: RIASSUNTO

L'età ellenistica.

Nel 323 a.C. inizia l’età ellenistica, con la morte di Alessandro Magno, età strettamente legata all’impero macedone, in particolare all’obiettivo di Alessandro Magno, che non riuscì a realizzare. Egli aveva conquistato molti territori e voleva unificarli sotto il segno della civiltà greca. Questo obiettivo verrà realizzato dai suoi successori.
Alla sua morte l’impero viene diviso in 3 parti: la macedonia (che comprendeva anche parte Grecia), l’egitto e l’Asia, nelle quali vi era la civiltà greca (lingua, tradizioni). Gli storici fanno terminare quest’epoca nel VI secolo d.C., quindi è un arco temporale molto lungo...

Disputa sugli univesali: riassunto

ETA' ELLENISTIICA. FILOSOFIA CRISTIANA

Filosofia cristiana. A partire dalla predicazione di Gesù Cristo, inizia a svilupparsi in contemporanea con l’ellenismo, una nuova filosofia, quella cristiana. La predicazione e la vita di Gesù venne trascritta dai discepoli nei vangeli però vennero stesi anche altri testi come le lettere di San Paolo. Questi erano i testi base della nuova religione. Il cristianesimo non fu la prima, la predicazione di gesù era basata sull’ebraismo e gesù stesso era ebreo. Il cristianesimo si collega all’ebraismo, anche se poi si staccherà da esso. Differenze: il dio degli ebrei è un dio giusto, ma severo e implacabile. La sua predicazione si rivolgeva ad un popolo eletto, gli ebrei, non a tutta l’umanità. Questo popolo aveva come obiettivo quello di creare la volontà di dio costruendo uno stato politico concreto ma anche un progetto spirituale. Comunque il compito era quello di creare uno stato reale. Gli ebrei attendevano un messia, quando comparve gesù sembrò essere arrivato, ma poi non lo riconobbero, perché gesù aveva un pensiero diverso da quello degli ebrei. Parlava di un dio d’amore e poi il discorso cristiano è orientato verso elementi spirituali, non legati alla pragmaticità. Quindi gesù non venne riconosciuto come messia. I cristiani volevano separare cose terrene da spirituali, gli ebrei no.

FILOSOFIA SCOLASTICA

La scolastica può essere divisa in 3 periodi:
- primo periodo: nei primi secoli del medioevo (VIII/XI secolo), secoli dell’impero carolingio e sono caratterizzati da un’idea: tutti gli uomini sono inseriti in una gerarchia politica e sociale voluta da dio e devono rimanere al proprio posto. L’imperatore, la chiesa ed il feudalesimo, sono strumenti creati da dio per governare il mondo. Idea che viene imposta ai ceti subalterni, chi si ribella, si ribella a dio. A livello filosofico abbiamo produzioni poco originali, vengono stese opere che confermano quest’idea. Il centro culturale di questo tempo è la scola Palatina.
– secondo periodo: dall’XI al XII secolo, è caratterizzato dallo sviluppo e dalla ripresa della vita cittadina e dell’economia. Si diffonde un clima di rinascita. Nella scolastica si hanno produzioni più interessanti, nuove. Ad un certo punto si profila il contrasto tra fede e ragione. I filosofi erano senza vincoli ed entravano in conflitto con i dogmi. Lo scontro fu evitato dalla filosofia di Tommaso d’Aquino.
– terzo periodo: XII/XIV secolo, quando si affermano le monarchie nazionali. Rinasce il conflitto tra fede e ragione che non troverà più una conciliazione, ma si risolverà a favore della ragione. La filosofia cristiana è destinata a scomparire. Il filosofo che la farà scomparire è Guglielmo d’Ockham.

ANSELMO D’AOSTA

Anselmo d'Aosta visse nel XI secolo, è un santo. Si pose innanzitutto il problema del rapporto tra fede e ragione, era filosofo ma anche ecclesiastico. Dice che tra le due non c’è contrasto ma cooperazione perché entrambe sono doni di dio, discendendo da esso. E poi elabora delle prove dell’esistenza di dio, le prime della scolastica, cioè usa la ragione per dimostrare l’esistenza di dio, per rafforzare la fede. Scrisse le prove in due opere: Monologion e Proslogion, si dividono in due gruppi: quelle a posteriori e quella a priori...

DISPUTA SUGLI UNIVERSALI

Disputa sugli universali. Si sviluppa tra XII/XIII secolo. Spesso vi erano dispute tra gli intellettuali. Universale=parola riferita ai termini generali che indicano i generi e le specie. Nacque la disputa perché gli scolastici studiando Porfirio, studioso di Aristotele, si erano chiesti la natura degli universali. Sono semplici nomi o ad essi corrisponde una realtà? Quindi si sono posti questa domanda e per trovare una risposta si delinearono due posizioni: la posizione dei realisti e quella dei nominalisti. I realisti affermarono che gli universali esistono, invece i nominalisti dicevano che gli universali non esistono, non sono nella realtà. I realisti si dividevano in estremi e moderati, quelli estremi dicevano che l’universale esiste prima delle cose sensibili ante rem, cioè essi sono delle essenze trascendenti, e s’ispiravano al modello platonico, assomigliano alle idee.