I caratteri generali della filosofia cristiana
Patristica e scolastica: caratteri generali della filosofia cristiana (4 pagine formato doc)
FILOSOFIA CRISTIANA
Per cristiana intendiamo quella filosofia sviluppatasi in epoca cristiana e la si suole suddividere in due diversi tipi di filosofia, quella patristica e quella scolastica.
La patristica é una filosofia apologetica , ossia un tentativo dei cristiani di giustificarsi nell' ambito di un impero in cui sono una minoranza malvista; successivamente si affermerà e diventerà la religione di stato e così i cristiani non dovranno più giustificarsi e passeranno così a ragionare sui veri e propri concetti , dando così vita alla scolastica, così denominata perchè si svilupperà nelle università .Problema fondamentale per i cristiani é come comportarsi di fronte al mondo classico greco ; le possibilità sono due:
1) un netto rifiuto di un mondo che non ha nulla a che fare con quello cristiano
2) lo sfruttamento di questa cultura
La prima delle due soluzioni però non era certo conveniente per i cristiani : si sarebbe rifiutato l' impero sul piano politico e il cristianesimo si sarebbe ridotto ad una setta , come tutte le altre filosofie greche , destinato ben presto a sparire. La seconda era invece migliore perchè con l' intrecciamento con le altre filosofie , il cristianesimo si sarebbe potuto diffondere universalmente. Questa seconda scelta implicò la perdita della purezza cristiana ma guadagnò in capacità di diffusione.
Filosofia cristiana: riassunto
LA PATRISTICA: CARATTERI GENERALI
La Patristica. Dunque nei primi secoli dell’era cristiana i padri della chiesa (così vengono chiamati i filosofi che seguono questa corrente) operano una sintesi tre la filosofia greco–ellenistica ed il cristianesimo, ne derivarono queste verità:
1) Superamento del dualismo spirito–materia
2) Definizione rigorosa della soprannaturalità divina
3) Centralità del concetto di anima
Accanto a questa c’è la predicazione di Gesù tramandata nel nuovo testamento. Si formano dunque due orientamenti:
PATRISTICA OCCIDENTALE: ostile alla filosofia perché troppo vicina al paganesimo, esalta quindi la fede e il carattere soprannaturale della predicazione cristiana.
PATRISTICA ORIENTALE: favorevole alla continuità tra cristianesimo e filosofia in quanto quest’ultima mette in primo piano la ragione.
Il dibattito fu particolarmente acceso dopo il 313, quando l’editto di Costantino consentì le prese di posizione dottrinarie. Ciò provocò molti scontri tanto che perfino per le scelte religiose si ricorse a concili internazionali, come il concilio di Nicea e quello di Costantinopoli. Prevalse la seconda grazie a due padri della chiesa: Clemente D’Alessandria e Origene.
L’opera della patristica culminò con Sant’Agostino che operò una sintesi tra fede e ragione.
Sant'Agostino. Nasce a Tagaste nel 354 d.C.
Nel 371 è a Cartagine per insegnare retorica
Storia della filosofia medievale: riassunto
CRISTIANESIMO E FILOSOFIA GRECA
Nel 374 aderisce al manicheismo (l’uomo è governato da Bene e Male) ma in seguito allo studio contemporaneo della filosofia greca lo abbandona.
Nel 383 si reca a Roma ed in seguito a Milano dove ricopre la cattedra di retorica e viene a contatto con la predicazione del vescovo Ambrogio.
Nel 386 Agostino si converte al Cristianesimo e si dedica alla meditazione e allo studio.
Nel 387 riceve il battesimo.
Dopo la morte della madre nel 388 torna a Tagaste dove vende tutti i suoi beni e fonda una comunità dedicata allo studio delle Sacre Scritture.
Nel 391 viene ordinato sacerdote.
Nel 397 diventa vescovo di Ippona. Elabora i suoi 3 capolavori: “Confessioni”, “De Trinitate”, “De Civitate Dei”
Nel 430 muore.
DUBBIO E VERITA’ Agostino procede attraverso il dubbio definendolo come un processo di accertamento della verità egli infatti osserva che chi dubita è quanto meno certo di dubitare.
Filosofia medievale da Sant'Agostino a San Tommaso, appunti
SANT'AGOSTINO: FILOSOFIA
FEDE E RAGIONE In Agostino fede e ragione si fondono. La fede non è opposta alla ragione ma la richiede continuamente in quanto è con la ragione che l’uomo aspira a conoscere la verità. Utilizzando la ragione egli scopre la sua limitatezza e riconosce che c’è un’illuminazione superiore che lo guida e lo sorregge.
L’uomo deve partire dalla conoscenza di sé per poi giungere a Dio e alla Verità in quanto l’anima è dimora della verità. Nell’anima, l’uomo trova delle verità intelligibili. Queste verità non possono essere prodotte dal pensiero umano, in quanto l’uomo è imperfetto e soggetto all’errore quindi rinviano necessariamente alla realtà immutabile, eterna e necessaria, Dio. Dio è dunque la Verità che rende possibile tutte le verità.
IL PROBLEMA DELLA CREAZIONE E DEL TEMPO Per Agostino esistono due tempi:
Secondo Agostino, Dio é fuori dal tempo, é nell' eternità e non crea le cose nel tempo. Con la creazione delle cose, Dio crea anche il tempo, quindi non esiste tempo prima della creazione.
L’uomo invece vive in un tempo che egli articola in tre dimensioni per conoscere le cose: passato , presente e futuro. Le 3 dimensioni sono dunque tre "presenti" nella nostra anima: eventi passati , presenti e futuri in quanto sono presenti nella nostra anima. L' unità di misura del tempo è data dal "distensio animi", un distendersi dell' anima. L' anima quindi misura non le cose nel loro trascorrere, ma l'affezione che esse lasciano e che permane in noi anche quando esse sono trascorse. Le tre dimensioni del tempo non sono altro che tre articolazioni del distendersi dell'anima: il ricordo, il prestare attenzione a qualcosa, l'attesa.