Kant, Critica della ragion pura e pratica: schema riassuntivo

Riassunto schematico sulla Critica della ragion pura e sulla Critica della ragion pratica (3 pagine formato doc)

Appunto di miss1994

KANT CRITICA DELLA RAGION PURA E PRATICA

Kant. Nel periodo precritico, si allontana dal :
RAZIONALISMO, il quale dava piena fiducia alla ragione cadendo nel dogmatismo.
EMPIRISMO: che si basava solo sull’esperienza, cadendo nello scetticismo.
Nella critica della ragione pura,
egli si pone il problema della conoscenza, ovvero ogni aspetto va sottoposto all’esame della ragione.

Ma bisogno prima di tutto interrogarsi sulle possibilità e i limiti della ragione, ovvero sottoporre la ragione ad un tribunale e chiedersi: fin dove può spingersi quando le sono sottratti la materia e l’esperienza?

Kant: Critica della ragion pratica, pura e del giudizio

CRITICA DELLA RAGION PRATICA

Il problema della conoscenza si articola in due fasi:
1) come sono possibili la matematica e la fisica come scienze?
2) 2)com’è possibile la metafisica come scienza? O meglio come spiegare la disposizione naturale dell’uomo verso la metafisica?
La conoscenza è composta di giudizi:
- GIUDIZI ANALITICI A PRIORI: il predicato esprime una nota già contenuta nel soggetto. Essi sono universali e necessari.
- GIUDIZI SINTETICI A POSTERIORI: il predicato aggiunge una nota non contenuta nel soggetto, ma non è ne universale ne necessaria.
- GIUDIZI SINTETICI A PRIORI: sono i giudizi della scienza in cui il predicato aggiunge una nota al soggetto a priori, e sono universali e necessari.

La Critica della ragion pura: riassunto

CRITICA DELLA RAGION PURA SCHEMA

La conoscenza si divide in conoscenza sensibile, conoscenza intelligibile e ragione.
CONOSCENZA SENSIBILE: viene analizzata nell’Estetica trascendentale, la conoscenza è frutto delle sensazioni, che ci forniscono un’intuizione (conoscenza immediata) a posteriori.

Esistono però le forme soggettive dello spazio e del tempo che sono a priori. Esse sono pure forme vuote che ci danno l’idea del senso interno e del senso esterno, sono soggettive e quindi ci garantiscono anche l’universalità e la necessità delle intuizioni sensibili.
Kant attua una rivoluzione copernicana poiché sposta il centro dell’attenzione dall’oggetto al soggetto, ovvero dicendo che è l’oggetto che si conforma al soggetto.
Con “trascendentale” Kant non intende ciò che è al di là di ogni esperienza ma che la precede, che è a priori..

Cos'è la Critica della ragion pratica di Kant

KANT CRITICA DELLA RAGION PURA SCHEMA RIASSUNTIVO

CONOSCENZA INTELLIGIBILE: viene studiata nella Logica trascendentale, che si occupa delle forma a priori del nostro intelletto. Si divide in:
Analitica trascendentale: forme a priori
Dialettica trascendentale: tendenza della ragione ad impiegare i concetti dell’intelletto al di là dell’esperienza.
La conoscenza intelligibile è sempre mediata dalle sensazioni, i concetti dell’intelletto sono puri, ovvero forme che ci permettono di trasformare un giudizio di percezione in un giudizio di esperienza. I concetti dell’intelletto sono divisi in categorie e in giudizi (sono 12 ognuno divisi in 4 classi).
Bisogna ora giustificare l’uso delle categorie per gli oggetti dell’esperienza. Le categorie sono funzioni unificatrici solo parziali, serve quindi un principio di unificazione più alto: l’io penso o appercezione trascendentale. Tutte le rappresentazioni essendo mie, presuppongono l’io penso; l’io penso non è una realtà psicologica e non ha contenuto. E’ un unità logica, è la categoria suprema. L’io penso necessita le categorie, che quindi vengono applicate a tutti gli oggetti dell’esperienza. Serve poi un termine che colleghi le intuizioni con le categorie che sia eterogeneo da entrambe: esso è il tempo. Il soggetto impone le sue leggi all’oggetto, per cui è il legislatore della natura.