Karl Marx: plusvalore, materialismo storico, sistema economico, rivoluzione ed alienazione
Karl Marx, spiegazione di alcuni concetti principali: teoria del plusvalore, il materialismo storico, sistema produttivo, prassi, rivoluzione e alienazione religiosa (5 pagine formato doc)
KARL MARX: PLUSVALORE
Filosofo tedesco nato a Treviri nel 1818 e muore a Londra nel 1883.Opere fondamentali: L’ideologia tedesca (1845), L’introduzione alla critica dell’economia politica (1859), Il Capitale (1862).
Era uno spiantato dal punto di vista economico e viveva a Londra insieme a Hegel.
Teoria del plusvalore
Per comprendere la teoria del plusvalore di Marx è fondamentale tenere presente alcuni concetti:
- il concetto di merce (o mercificazione); nel sistema di produzione capitalistico ogni cosa è una merce, ogni prodotto è una merce, questo processo di mercificazione coinvolge anche il lavoro dell’uomo, per cui il lavoro degli operai diventa una merce come qualunque altra cosa o qualunque altro prodotto dell’attività umana.
- il concetto di valore; ogni merce ha un valore, questo valore può essere d’uso o di scambio.
Il Capitale di Marx in breve
PLUSVALORE, SIGNIFICATO
Il VALORE D’USO viene indicato con la formula: M-D-M (merce-denaro-merce)
es. io ho un coniglio, lo vendo e ottengo denaro, con questo denaro compro le scarpe.
Questo è più per una società di tipo feudale arretrato.
Il VALORE DI SCAMBIO è finalizzato al profitto, la cui formula è : D-M-D+ (denaro-merce-denaro maggiorato) D+ = plusvalore
Questa è la formula specifica del sistema di produzione capitalistico.
Es. il ho denaro, ci compro la merce forza-lavoro, questa merce la uso, l’uso di questa merce mi produce altra merce che vale più di quanto è costata.
Cos’è il valore? Come si fa a stabilire il valore di una merce?
Secondo Marx il valore di ogni merce è uguale alla quantità di lavoro socialmente necessario a riprodurlo.
Per socialmente si intende una sorta di media sociale del valore. A determinare il valore di una merce non è un imprenditore in modo arbitrario soggettivo, ma la determinazione di quel valore è tendenzialmente oggettiva, decisa dalla produzione sociale.
KARL MARX E IL LAVORO
L’origine del plusvalore. Marx critica Smith e Ricardo, i quali dicevano che l’origine del plusvalore era stabilita dal gioco del mercato ( dal gioco della domanda e dell’offerta).
L’origine del plusvalore secondo Marx non è nel gioco della domanda e dell’offerta, Perché? Perché il valore della merce forza-lavoro, come ogni altra merce, da chi è stata stabilita? Dalla quantità di lavoro socialmente necessario per produrre la merce forza-lavoro. Come si fa a determinare la quantità di lavoro necessaria a produrre la merce forza-lavoro? La forza-lavoro deve vivere e in questo modo la forza-lavoro si riproduce. Ma sta nello sfruttamento della merce forza-lavoro, Perché? Perché la merce forza lavoro come ogni altra merce ha due valori, un valore d’uso e un valore di scambio ma è l’unica merce in cui il valore d’uso è superiore al valore di scambio. Questo perché la merce forza lavoro non soltanto ha un valore, ma è l’unica merce che auto produce il suo valore. Quindi il valore d’uso è superiore al valore di scambio.
KARL MARX, TEORIA ECONOMICA
Marx dice che ci sono due modi per aumentare il plusvalore:
- Plusvalore Assoluto (o rozzo): consiste nell’aumentare le ore di lavoro a parità di salario.
- Plusvalore Relativo: consiste nel mantenimento della giornata di lavoro, ma diminuire la quantità di tempo necessaria per ricostituire il valore di scambio della forza lavoro, ciò si ottiene con l’aumento della produttività.
Per Marx il plusvalore è superiore al profitto; sono due cose diverse, perché? Perché per calcolare il plusvalore si tiene conto del costo della manodopera (plusvalore corrisponde a manodopera non retribuita), mentre il profitto tiene conto anche di tutti i costi, quindi il plusvalore è superiore al profitto e il profitto è creato proprio dal plusvalore.
KARL MARX, MATERIALISMO STORICO
Il materialismo storico. I discepoli di Hegel si dividono in sinistra e in destra hegeliana. Marx è un esponente della sinistra hegeliana, per degli aspetti riprende il modo di procedere della dialettica hegeliana, se non che Marx rovescia il rapporto che c’è tra il soggetto e l’oggetto. Per Marx ciò che si deve auto-creare, quindi il protagonista della dialettica non è lo spirito, non è la coscienza, ma è l’economia, cioè la storia. La dialettica non ci aiuta a capire come si è costituito lo spirito, a partire dalle origini degli uomini fino alla società tedesca o europea del 1800, ma la dialettica ci aiuta a capire i diversi modi con i quali gli uomini hanno provveduto a soddisfare i propri bisogni. Marx ha un approccio non di tipo ideale, spirituale, ma di tipo materiale, l’uomo non è dinanzi tutto un essere che pensa, un essere razionale, ma un essere che ha dei bisogni da soddisfare, quindi la storia non è quella della coscienza umana, ma storia di come gli uomini hanno soddisfatto i propri bisogni.