Filosofia di Aristotele
Appunti sulla psicologia, fisica, etica e logica di Aristotele (2 pagine formato doc)
FILOSOFIA DI ARISTOTELE
Psicologia. La psicologia è la scienza che studia l’uomo. L’uomo è composto da forma e materia. La MATERIA è il corpo che riceve vita dall’anima (l’anima essendo vita dà la vita). La FORMA si divide in: anima razionale, sensitiva e vegetativa.L’anima vegetativa è il principio che governa le attività biologiche (fa si che il corpo si nutra, cresca, riproduca). L’anima vegetativa deve necessariamente esistere perché per nutrirsi ci deve essere qualcosa che trasformi la materia. Il nutrimento viene cambiato in nutrizione per l’uomo dall’anima vegetativa, che è come l’architetto del cambiamento: la materia viene assorbita ma la forma viene distrutta.
L’anima sensitiva deve necessariamente esistere, se no non potremmo provare sensazioni. Da essa dipendono infatti dipendono i desideri e le appetizioni, in più fa deambulare il corpo, che spinto dal desiderio cerca di soddisfare i bisogni. L’uomo ricorda le cose, non perché immagazzina la materia, ma perché abbiamo incorporato le forme di ogni cosa, non la sostanza. Aristotele dice che le sensazioni sono il sigillo che preme sulla cera: le immagini e i suoni sono sentiti dall’anima sensitiva.
Fisica per Aristotele: schema
TEORIA DELLA CONOSCENZA ARISTOTELE, RIASSUNTO
L’anima razionale è connaturata solo all’uomo. Permette la conoscenza e non è mescolata al corpo, infatti la filosofia è un pensiero puro e libero dai sensi. L’anima razionale è divisa in intelletto passivo, dove si imprimono i concetti e le forme intelligibili, e in intelletto attivo, che è la luce della conoscenza(da cui dipendono le scelte e le deliberazioni) ed è immortale (continua ad esistere dopo la morte), cioè permette di conoscere.
I minerali e le cose in generale sono costituite solo dal corpo; le piante invece dall’anima vegetativa e dal corpo; gli animali dall’anima sensitiva, vegetativa e dal corpo. L’uomo è costituito da tutte le anime (compresa quella razionale) e dal corpo: dunque è l’essere che ricapitola tutti i tre regni, l’uomo è un microcosmo a sé stante perché partecipa a tutti i gradini del mondo. Aristotele infatti dice che ciò che rende umano un uomo non è né il corpo, né l’anima vegetativa, né la sensitiva, ma è la ragione. Per A. le donne e i barbari hanno meno sviluppata l’anima razionale (perché sono più legati alle cose materiali) e i bambini non ce l’hanno ancora. Inoltre afferma che l’anima razionale non è solo dell’uomo ma è di natura divina (“La luce della conoscenza viene da fuori”).
FISICA DI ARISTOTELE
LA FISICA. Nei suoi studi di fisica Aristotele si dedica al il movimento, il tempo e il cosmo (cosmos=tutto coordinato). Cosmologia: la visione di A. dell’universo caratterizzerà tutto il medioevo. Ha una concezione geocentrica: la terra, che è al centro di tutto, è composta da materia corruttibile e ogni ente della terra è caratterizzato da un movimento rettilineo. La terra fa parte del mondo sublunare dove ogni cosa si corrompe. Il mondo lunare invece (che comprende tutti i corpi celesti oltre la luna) è composto da materia eterica, cioè eterna. Questi corpi celesti, considerati da Aristotele come corpi a sé stanti, sono incorruttibili e quindi più prossimi alla divinità. Essendo dunque simili al divino devono essere caratterizzati da un movimento perfetto: il movimento circolare.
LA SCIENZA DI ARISTOTELE
Tutti i corpi celesti poggiano su calotte trasparenti di cristallo; in tutto sono nove (l’ultima sorregge le stelle fisse) e oltre ad esse c’è dio, il pensiero puro (non costretto dalla materia). La divinità è ciò che suscita il movimento in tutti i corpi celesti, è il motore immobile (i corpi celesti eterici imprimono poi il movimento alla terra, che essendo troppo distante da Dio, ha un movimento imperfetto, è il luogo della imperfezione). La vita di tutti gli esseri viventi sulla terra (animali, vegetali e uomo) subiscono l’influenza dei corpi celesti eterici ( le maree, la crescita delle piantagioni e il ciclo della donna dipendono dalla luna). Le piante crescono sulle direttrici che partono dal centro della terra e arrivano fino alle stelle fisse (sono in stretto rapporto con le stelle: A. chiama infatti le piante ‘figlie delle stelle’).