Guglielmo di Ockham: riassunto

Teoria della conoscenza, rasoio di Ockham, critica ai concetti di sostanza, di causa ed effetto, di causa finale, esistenza di Dio e rapporto ragione-fede. Riassunto di filosofia medievale sul teologo Guglielmo di Ockham (1 pagine formato doc)

Appunto di alessandraj10

GUGLIELMO DI OCKHAM: RIASSUNTO

Guglielmo di Ockham: teoria della conoscenza (empirismo e nominalismo) e rasoio di Ockham.
Per Ockham la realtà è fatta di singole cose che noi conosciamo per intuizione, la nostra conoscenza deriva sempre dall’esperienza delle singole entità. Ockham ammette la realtà solo per la materia, le sostanze individuali e le qualità individuali, mentre i concetti universali, derivando da un atto del pensiero, hanno natura mentale e linguistica.
Questa riduzione delle entità ammesse come reali è l’applicazione di un principio di economia, conosciuto come ‘rasoio di Ockham’. Ockham adotta questo rasoio anche nella propria teoria della conoscenza, rifiutando tutti quei passaggi non indispensabili. Le strutture intermedie, come le specie intellegibili con cui il pensiero ricaverebbe per astrazione il concetto universale, non sono richieste, ma per spiegare la conoscenza basta partire dalla nostra capacità di intuire gli enti particolari realmente esistenti e dalla capacità della nostra mente di universalizzare. Ockham chiama cognizione intuitiva l’atto mentale con cui cogliamo la presenza di un fatto singolare e delle sue caratteristiche, ed è una conoscenza certa perché basata sull’evidenza della realtà; mentre si ha una cognizione astrattiva quando si pensa a qualcosa che non è presente, e questa è una conoscenza che si può avere solo se si è già avuta una cognizione intuitiva diretta dell’oggetto. Ockham con il proprio rasoio taglia tutta la costruzione teoria di San Tommaso, inoltre, ritenendo che con la ragione non si può dimostrare nulla di ciò che riguarda la conoscenza meta empirica, quindi sostenendo i principi dell’empirismo radicale, elimina il problema del rapporto tra ragione e fede, perché tutto ciò che va al di sopra dell’esperienza non può essere dimostrato dalla nostra ragione.
 

Guglielmo di Ockham e San Tommaso: rapporto tra fede e ragione

GUGLIELMO DI OCKHAM FILOSOFIA

Critica ai concetti di sostanza, di causa ed effetto, di causa finale, esistenza di Dio e approdo ragione e fede con volontarismo divino. Ockham rifiuta il principio di sostanza, in quanto questo concetto sarebbe il sostrato dell’insieme delle proprietà delle cose, ma se togliessi dalle cose tutti i predicati non rimarrebbe nulla. Attacca anche il principio di causa-effetto, dicendo che non si può sapere prima quale effetto produrrà un fenomeno, ma si può sapere solo dopo, perché deriva dall’esperienza e non posso dimostrare che ci siano legami necessari tra gli eventi. Il principio causa-effetto non è a fondamento delle cose. Rifiuta anche il principio di finalità, secondo cui c’è un fine e un essere perfettissimo, che nell’esistenza ha creato la realtà con una propria finalità. Per Ockham non è necessario ipotizzare un fine per spiegare l’essere dei fenomeni, basta la spiegazione delle cause naturali viste come successione che riscontriamo nei fenomeni. Infine attacca anche la dimostrazione dell’esistenza di Dio, rifiutando la prova ontologica, poiché il concetto di esistenza non è esclusivo di Dio, perché lo applichiamo a tutte le creature. Con Ockham si ha una riduzione della conoscenza alla sua natura empirica, bisogna prendere il dato com’è, studiarlo nel suo svilupparsi, senza pretendere di fondare delle realtà.