Schopenhauer

Relazione sulla vita e sulla filosofia di Schopenhauer(file.doc, 4 pag) (0 pagine formato doc)

Appunto di ej1

Schopenhauer Schopenhauer Schopenhauer nasce nel 1788 e muore nel 1860.

E' un autore di grandissima importanza culturale, e la sua opera più importante Il mondo come volontà e rappresentazione appartiene al 1818. La sua filosofia è concepita come una critica al pensiero di Hegel. Il suo successo arriva tardivamente, ma è strepitoso. I suoi riferimenti culturali sono Platone, da cui trae la teoria delle idee, Kant, di cui apprezza la distinzione tra fenomeno e noumeno, e la filosofia indiana con il buddismo, perché è colpito dalla distinzione tra realtà ed apparenza; gli indiani, infatti, credevano che la dea Maya stendesse un velo sugli occhi dei mortali, facendo credere loro vere cose che in realtà non esistevano. Schopenhauer rifiuta l'idealismo come sistema, anche se è gnoseologicamente idealista, condanna cioè ogni forma di ottimismo ed ha un rapporto polemico con il Romanticismo nelle sue manifestazioni filosofiche.
“Il mondo come rappresentazione”: Secondo Schopenhauer ogni uomo ha una percezione del mondo che consiste di fenomeni, di cose cioè che ci appaiono, qualcosa che si conosce attraverso i filtri della propria conoscenza. Egli ritiene che di filtri ce ne siano sostanzialmente tre: spazio, tempo e causalità. Tutto quello che l'uomo conosce è fenomeno; ma allora come è fatto il mondo in realtà? Com'è il noumeno, cioè la cosa in sé? Per Schopenhauer i fenomeni nascondono i noumeni; i fenomeni sono come il velo di Maya della tradizione orientale. Il mondo nel quale viviamo è come un sogno reale; l'unico modo per accorgersi che il mondo è un immenso sogno è quello di seguire la via del proprio corpo, perché l'uomo attraverso il corpo capisce che esiste qualcosa di altro oltre alle immagini, cioè la volontà, che è la dimensione degli istinti (esempio: fame, sete, desiderio, paura…) ed è presente in ogni angolo dell'universo. Mentre di fenomeni ce ne sono tanti, di noumeno ce ne è solo uno. “Il mondo come volontà”: L'uomo grazie al suo corpo e alla sua volontà vede la realtà. La volontà è il nucleo ontologico della realtà, cioè la volontà è in realtà l'unica cosa che esiste, tutto il resto non è altro che o manifestazione della volontà stessa o travestimento della realtà, quindi fenomeno. Non solo è finzione il rapporto tra individuo e individuo, ma anche quello tra un individuo e una cosa. La forza di volontà è assolutamente cieca, non ha nessun progetto e vuole solo perpetuarsi, vuole solo se stessa. Essa è fuori dal tempo, fuori dallo spazio ed esterna alla casualità; della volontà non si può dire nulla. La volontà è un impulso inconscio, cioè non personale e non ha alcun fine; essa è unica in tutto il cosmo perché non è un fenomeno. Per il filosofo il principio di individuazione consiste nello spazio e nel tempo, quindi una cosa è diversa da un'altra perché è collocata in uno spazio e in un tempo diversi. Tutti gli uomini sono volontà ma si differenziano tra di loro proprio per questo principio. La volon