Relazione sull'Apologia di Socrate: accuse e difese
Apologia di Socrate: accuse a Socrate, accusatori e pena finale (2 pagine formato doc)
APOLOGIA DI SOCRATE: ACCUSE E DIFESE
Relazione sull'Apologia di Socrate.
• CHI SONO I PERSONAGGI DELL’OPERA?
I personaggi dell’opera sono Socrate, che è il protagonista nella veste di imputato, come si può dedurre dal titolo; Meleto, uno degli accusatori portavoce dell’ostilità dei poeti; Anito, rappresentante del malcontento degli artigiani e dei politici, ed infine Licone, che parla a nome dei retori. Si possono anche individuare alcune figure secondarie, tra cui i giudici e gli stessi ateniesi.
• QUALI ACCUSE SONO STATE POSTE A Socrate?
Le accuse più rilevanti che ho riscontrato dalla lettura sono state tre:
1. perde tempo ad indagare sul cielo e sulla terra;
2. corrompe i giovani;
3. crede a divinità nuove introdotte da lui.
Quelle che prenderò in considerazione sono la seconda e la terza, perché sono quelle formulate dagli accusatori più importanti.
Apologia di Socrate: schema
APOLOGIA DI SOCRATE: ACCUSE
• COME SI DIFENDE SOCRATE E COME REAGISCE DI FRONTE ALLE ACCUSE?
Socrate esordisce dichiarando che nonostante i suoi accusatori abbiano un linguaggio forbito e raffinato, non significa che dicano la verità.
Egli afferma che ha solamente cercato di verificare, attraverso molte indagini presso politici, poeti e artigiani, la tesi dell’oracolo di Delfi, secondo la quale lui era il più sapiente di tutti. Interrogando queste persone attraverso l’ironia e l’arte della maieutica, si è accorto che costoro non erano affatto saggi. Così egli scopre il significato dell’oracolo: lui era sapiente perché si era reso conto di non sapere. L’odio contro Socrate si accresce anche perché i suoi discepoli continuano questa ricerca tra coloro che si sentivano saggi, smascherandoli e sminuendoli.
ACCUSATORI NELL'APOLOGIA DI SOCRATE
Contro l’accusa di plagio dei giovani mossagli da Mileto, Socrate si difende conducendo un contro-interrogatorio, volto a mettere a nudo le contraddizioni dell’assurdo ragionamento dell’accusatore. Infatti secondo Meleto tutti gli ateniesi sono buoni educatori, mentre Socrate è l’unico guastatore; a questo punto il filosofo metterà in difficoltà il proprio accusatore dato che non saprà rispondere, mettendo in evidenza un’analogia: così come sono pochi coloro che sanno allevare ed allenare cavalli da corsa, mentre la maggior parte delle persone li rovina, non è forse vero che tale regola vale per tutti gli animali, uomini compresi? Socrate, non ancora appagato, dice che se anche egli avesse corrotto i giovani, non lo avrebbe mai fatto volontariamente, poiché il vivere tra uomini malvagi procura sempre dei danni, e nessuno cerca mai consapevolmente la propria rovina (bisogna infatti precisare che la legge ateniese non considerava un reato corrompere i giovani involontariamente).