La scolastica, filosofia: riassunto

Cos'è la filosofia scolastica, i problemi della scolastica, il rapporto tra fede e ragione, Dio e le creature e i primi pensatori cristiani. Riassunto dettagliato sulla filosofia scolastica (8 pagine formato docx)

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LA SCOLASTICA FILOSOFIA: RIASSUNTO

La Scolastica. Per filosofia scolastica o semplicemente Scolastica s’intende la corrente di pensiero sviluppatasi nell’Occidente latino durante il Medioevo, all’incirca fra il secolo IX e i primi decenni del XIV.
Si tratta quindi di un movimento di vaste proporzioni, interno al pensiero cristiano, successivo alla Patristica e precedente allo sviluppo del pensiero laico (sebbene non necessariamente anticristiano o agnostico), che muove i primi passi fra il XIII e il XIV secolo e che darà origine alle diverse correnti del pensiero moderno.
Il nome Scolastica deriva a questa corrente dall’essere nata e cresciuta nelle “scholae”, dapprima conventuali, poi episcopali e cattedrali, infine universitarie: l’insegnante delle arti e poi anche il professore di filosofia e di teologia era chiamato “Scholasticus”.  Ma la denominazione risponde anche a una ragione intrinseca ed essenziale.

L’insegnante scolastico ha il fine di portare l’allievo, che è per lo più un chierico e comunque sempre un credente, alla comprensione della fede, che accomuna maestri ed allievi.
Lo scopo del pensiero scolastico è quindi educativo e la sua cornice ecclesiale (non solo e non tanto perché i pensatori del Medioevo sono membri del clero).

La filosofia scolastica: riassunto

SECONDA SCOLASTICA

Per analogia di contenuto e di problemi si parla di una Scolastica musulmana e di una Scolastica ebraica, fiorite contemporaneamente a quella cristiana. Si parla altresì di una seconda Scolastica, sviluppatasi fra il ‘500 e il ‘600 e di una Neoscolastica, sviluppatasi alla fine dell’800 e tuttora viva: ambedue questi movimenti sono sorti in seno alla chiesa cattolica; il secondo di essi è in dialogo aperto con gli orientamenti filosofici del nostro tempo.
Benché la Scolastica si faccia generalmente iniziare con la rinascita carolingia, il solo grande pensatore anteriore al Mille è Giovanni Scoto, detto Eriugena per l’origine irlandese. Il grande sviluppo della Scolastica avviene dopo il Mille ed è uno dei fattori che attestano il rigoglio della ripresa dopo i secoli di letargo e di quasi assoluto oscuramento della vita culturale.

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IL PROBLEMA DOMINANTE DELLA SCOLASTICA

I primi autori della Scolastica danno ai loro scritti la forma letteraria del dialogo e del soliloquio, sull’esempio degli scritti di Agostino (la prima forma tuttavia risale all’insegnamento di Socrate). A partire dal secolo XII si sviluppano le forme e il metodo tipici della Scolastica: la “lectio”, la “quaestio” e la “summa”.
La lectio consiste nella lettura e nel commento di un testo da parte del “magister”: il testo può essere tratto dalla Bibbia, da un autore ecclesiastico di fama ormai consolidata o anche da un autore pagano annoverato fra i classici. Il riferimento alle “auctoritates” non è qualcosa di posticcio o di semplicemente esornativo; esso dipende dalla credenza che la verità si è rivelata in una lunga tradizione e dal forte senso della coralità della ricerca intellettuale. La quaestio è la posizione di un problema filosofico o teologico da parte del Magister, la discussione di tutti gli argomenti favorevoli e contrari e infine la proposta di una soluzione (a meno che una certa quaestio non rientri fra gli “impossibilia sophismata”).
Fra le “quaestiones” ricordiamo le “quaestiones disputatae”, che corrispondono all’incirca a un ciclo di lezioni o a un corso monografico di un contemporaneo professore universitario.

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