Adam Smith: pensiero e opere

Adam Smith (1723-1790) è uno dei figli più illustri di una terra feconda di talenti nei vari rami della cultura e dell'umana attività. Riassunto del pensiero e le opere di Adam Smith (5 pagine formato docx)

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ADAM SMITH: PENSIERO

Il pensiero di Adam Smith.

Scozia  fucina d’ingegni – Adam Smith (1723-1790) è uno dei figli più illustri di una terra feconda di talenti nei vari rami della cultura e dell’umana attività.
Scozzesi sono, per non dire d’altri, i filosofi John Duns, francescano (m. 1308), iniziatore di una corrente rivale del tomismo; David Hume, Francis Hutcheson, Adam Ferguson e Thomas Reid, vissuti tutti nel ‘700 , il poeta Robert Burns, fiorito egli pure nel XVIII secolo, lo scrittore e storico Thomas Carlyle e il narratore Robert Louis Stevenson, protagonisti dell’età vittoriana, James Barrie, autore di “Peter Pan”, lo scienziato e inventore James Watt, l’imprenditore e pioniere del socialismo Robert Owen, l’esploratore e missionario David Livingstone, l’industriale Andrew Carnegie, il medico (scopritore della penicillina) Alexander Fleming.
Smith vive l’esistenza tranquilla e intensa dell’intellettuale appassionato di letture e insieme dell’uomo che ha una competenza di prima mano in questioni tecniche, acquisita visitando stabilimenti industriali.

Vita, opere e pensiero di Adam Smith: riassunto

ADAM SMITH, OPERE

Dottrine filosofiche – Smith è innanzitutto un filosofo. Succedendo a Hutcheson, per diversi anni insegna logica e morale all’università di Glasgow.

Il suo primo testo, “Teoria dei sentimenti morali” (1759), riprende dottrine familiari nella cultura del XVIII secolo. Questo scritto “è diretto a spiegare il funzionamento della vita morale con un principio semplice di armonia e di felicità.
Un essere grande, benevolo e onnisciente è determinato dalle sue proprie perfezioni a mantenere nell’universo in tutti i tempi la più grande quantità possibile di felicità. Questo essere ha posto nell’uomo una guida infallibile che lo guida al bene e alla felicità, e questa guida è la simpatia.
La simpatia è il dono di vedere noi stessi come gli altri ci vedono: è la capacità di essere spettatori imparziali di noi stessi e di approvare o disapprovare la nostra condotta a seconda che sentiamo che gli altri simpatizzino o non simpatizzino con essa” (Abbagnano “Storia della filosofia”II, 401).
Se la simpatia ha un rilievo primario tra i sentimenti morali, essa non è il solo impulso dell’agire umano. Il pensatore scozzese, nel testo sopra citato, classifica i moventi dell’agire come segue:
1 – l’egoismo 2 -  il desiderio della libertà; 3 -  il senso della proprietà; 4 - l’abitudine al lavoro;
5 - la tendenza a scambiare una cosa per l’altra; 6 - la simpatia o consenso sociale.
“Spinti da essi, gli uomini, che sono i migliori giudici dei propri interessi, agiscono in modo da realizzare il massimo di utilità collettiva” (Casale-Gianelli “Il pensiero economico da Platone a Sraffa”).

ADAM SMITH, ECONOMIA

Smith economista – Il nostro autore occupa anche e soprattutto “un posto eminente nella storia dell’economia politica, perché ha dato con la sua “Ricerca sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni“  (1776) la prima esposizione scientifica di questa disciplina” (Abbagnano ibid.).
Nel rinnovamento culturale del ‘700 un posto non trascurabile ha il contributo a comprendere le leggi dell’economia. Tra i pensatori economisti ricordiamo gl’italiani Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani, Pietro Verri e i francesi François Quesnay e Jacques-Robert Turgot. Gli ultimi due, insieme ad altri, formano la corrente dei fisiocratici.