Evoluzionismo e Darwin: riassunto
Riassunto sull'evoluzionismo e Darwin (1 pagine formato txt)
EVOLUZIONISMO E DARWIN
Darwin. Scienziato inglese (1809 - 1882).
Con le teoria dell'EVOLUZIONISMO, basata sulla selezione naturale, rivoluzionò la concezione tradizionale dell’origine delle specie viventi. Egli sosteneva che tra i vari individui vi sia una continua lotta per la sopravvivenza, e che in questa lotta prevalgono i più adatti alle condizioni di vita in cui si trovano, trasmettendo i loro caratteri ai discendenti. Questa dottrina ebbe una grande influenza su tutto lo sviluppo scientifico e filosofico del secondo Ottocento dando origine al darwinismo sociale, di cui VERGA fu il maggior esponente in ambito letterario. Tale dottrina tende a vedere la società umana regolata dalle stesse leggi del mondo animale e naturale, quindi dominata anch’essa dalla lotta per la vita, che assicura la sopravvivenza il dominio al più forte.DARWINISMO
Il darwinismo sociale pone la lotta per la vita come una legge assoluta che governa ogni forma di società possibile, e che non potrà mai essere modificata. Queste teorie, che sono la manifestazione della profonda crisi attraversata dalla borghesia nella seconda metà dell’ottocento, causano la perdita di quei caratteri progressivi che caratterizzarono negli anni passati le lotte rivoluzionarie contro il regime assolutistico-feudale.
Evoluzionismo e Darwin, appunti
TEORIA DARWINIANA
EVOLUZIONISMO - A cavallo tra Settecento e Ottocento, a seguito del grande impulso ricevuto dallo sviluppo delle scienze, tra cui quelle naturali, si assistette ad intensi dibattiti scientifici riguardanti la teoria della trasformazione delle specie. Nel Settecento era prevalente la tesi del "fissismo", diffusa da Linneo, secondo la quale le specie sono rimaste inalterate nel tempo e presentano gli stessi caratteri che ricevettero all’atto della creazione. Nello stesso periodo vi fu la nascita di una teoria opposta nota come "trasformismo", alla cui elaborazione parteciparono numerosi studiosi, tra i quali si distinse J. B. Lamarck il quale sosteneva che i mutamenti ambientali modificano i bisogni dell’organismo e, di conseguenza, le sue abitudini. Ma fu solo con CHARLES DARWIN che tale teoria assunse il significato tuttora conosciuto.
Darwin: selezione naturale
DARWIN SELEZIONE NATURALE
Il pensiero scientifico di DARWIN poggia su due teorie. La prima è relativa alla lotta per l’esistenza: in natura non c’è posto per tutti e le risorse naturali non sono sufficienti a garantire l’esistenza degli esseri che si moltiplicano in una crescita vertiginosa. Essi devono, quindi, sostenere una guerra perenne gli uni contro gli altri per guadagnarsi uno spazio vitale e adeguati mezzi di sussistenza. La seconda teoria è quella che riguarda la selezione naturale: nella lotta per la vita, infatti, soltanto i più adatti sopravvivono, trasmettendo poi ereditariamente le loro qualità. In questo modo si tramandano solo le specie più resistenti, mentre quelle che presentano particolarità inadatte a reggere la lotta sono necessariamente destinate a scomparire. La concezione darwiniana della trasformazione delle specie metteva in crisi la visione ottimistica della natura difesa dagli eponenti del NATURALISMO, ma l’aspetto più problematico era la collocazione e il significato dell’uomo nell’economia generale della natura. Se la selezione naturale è la legge che regola lo sviluppo e la trasformazione delle specie, non c’è nessuna ragione per cui l’essere umano si sottragga ad essa. Una volta estesa all’uomo, la selezione naturale non si applica solo alla sua struttura fisica, ma anche alle sue determinazioni intellettuali e morali. In questo modo, tale teoria si estende dall’ambito naturale a quello storico-sociale giustificando una dinamica conflittuale che è sempre stata presente in qualsiasi nazione civile.