Cartesio e Spinoza: differenze
Differenze di pensiero tra i due filosofi, Cartesio e Spinoza (6 pagine formato doc)
CARTESIO E SPINOZA: DIFFERENZE
Per Cartesio erano le “forme sostanziali” e le qualità a fondare la molteplicità irriducibile delle sostanze.
Le forme e le qualità dell’aristotelismo sono caratteristiche soggettive, quello che veramente appartiene all’oggetto è ciò che indipendentemente dal rapporto con i sensi (nel caso della materia, il suo essere estesa e avere dimensioni).I singoli corpi, spogliati delle loro caratteristiche sensibili, sono allora solo modificazioni della sostanza unica cui ineriscono: la materia.
Cartesio aveva riferito la definizione di sostanza in senso eminente a Dio, e in senso derivato alle sostanze create: la materia e gli spiriti. Attributi essenziali: estensione e pensiero.
CONFRONTO CARTESIO SPINOZA RIASSUNTO
Cartesio chiama sostanza ciò che per esistere non ha bisogno di nient’altro che se stessa.
Cartesio ammette un’unica sostanza materiale, ma conserva la pluralità delle sostanze pensanti.
SPINOZA.
Spinoza concepisce il pensiero in esatto parallelo con la materia (come ogni singolo corpo è modificazione di un’unica estensione, così ogni singola mente è modificazione di un unico pensiero).
Sia pensiero che estensione, in quanto espressione di una sostanza infinita, sono a loro volta infiniti.
Cartesio, Pascal e Spinoza: riassunto
FILOSOFI COME CARTESIO E SPINOZA
Non c’è nulla all’infuori di Dio, cioè il rapporto tra Dio e il mondo è un rapporto di creazione, in cui il mondo costituisce una sostanza indipendente dalla natura di Dio e dipendente dalla volontà divina.
DIFFERENZE TRA CARTESIO E SPINOZA
LA CONOSCENZA E LA MORALE
La conoscenza della morale è per spinosa ciò che consente di perfezionare la propria natura (fine morale). Solo chi conosce la propria posizione all’interno del sistema della natura è veramente virtuoso. Ciò conduce spinosa a pensare che la libertà non consista nel libero arbitrio, bensì nell’adesione immancabile al bene, che si identifica con dio. Ma Dio coincide con l’ordine necessario della natura. Dunque libero è colui che si identifica con la necessità universale, colta in un atto d’amore intellettuale di Dio, che genera la beatitudine.