Concetto di persona nella filosofia
Definizione della persona, antropologia dell'essere umano, rapporto tra politica e tutela dei diritti dell'uomo, la persona secondo la Chiesa Cattolica (5 pagine formato docx)
CONCETTO DI PERSONA NELLA FILOSOFIA
Introduzione al Concetto di persona nella storia della filosofia. 1) L’uomo, chi è? Come definire la persona? A queste due domande, simili ma non proprio coincidenti, hanno cercato di rispondere, sin quasi dagl’inizi del pensiero, gruppi di ricerche molteplici: psicologia ed etica, riflessione giuridica e religiosa, per non dire storiografia e medicina e anche ontologia, nell’accezione che ne dà Heidegger.
Il problema uomo, che tutt’altro che secondario nel pensiero greco-romano, patristico e scolastico, diviene fondamentale nel Rinascimento e nella filosofia moderna. Nel ‘600 esso è al centro dell’interesse di due autori così differenti come Thomas Hobbes e Blaise Pascal. In pieno ‘700 David Hume esordisce (1738) con il “Trattato sulla natura umana”. Così scrive il filosofo scozzese: “La natura umana è la sola scienza dell’uomo; eppure è stata finora la più trascurata. Io avrò fatto abbastanza, se avrò contribuito a metterla un po’ più di moda”.
Kant: concetto di persona
PERSONA DEFINIZIONE
Immanuel Kant raccoglie l’eredità dell’Illuminismo, quel vasto moto culturale, nel quale muovono i primi passi o fanno progressi quelle che oggi chiamiamo scienze umane. Ma Kant approfondisce e in qualche caso oltrepassa il pensiero illuminista. Ciò accade, ritengo, anche sul problema in esame.
Nel 1798 egli pubblica un testo dal titolo significativo: “Antropologia dal punto di vista pragmatico”. Kant ha già enunciato nel canone della ragion pura le domande che orientano il suo filosofare:
a – che cosa posso conoscere?
b – che cosa devo fare?
c - Che cosa ho il diritto di sperare?
A queste tre, proprie rispettivamente della filosofia teoretica, dell’etica e della religione, nella “Logica” (pubblicata nel 1800) Kant ne fa seguire una quarta, alla quale le prime tre si riconducono:
d – che cos’è l’uomo?
John Locke: concetto di persona
CONCETTO DI PERSONA IN ANTROPOLOGIA
L’interesse antropologico rimane grande e anzi si accresce negli ultimi due secoli, trovando soluzioni anche molto differenti nei vari filoni di pensiero e nei singoli autori. Ascoltiamone due, che hanno radici comuni nella fenomenologia, ma che giungono a esiti assai discordanti. Così scrive Max Scheler: “In un certo senso tutti i problemi fondamentali della filosofia si possono ricondurre alla domanda “che cosa sia l’uomo e quale posto e posizione metafisica egli occupi entro la totalità dell’essere, del mondo, di Dio”. In questo brano, tratto da “Il rovesciamento dei valori” (1919) Scheler ritiene indispensabile un’antropologia filosofica, che ricerchi “l’essenza e struttura eidetica dell’uomo, che studi il suo rapporto con i vari regni della natura, con il principio di tutte le cose. Questa scienza deve indagare intorno “alla sua essenziale origine metafisica e al suo inizio fisico e spirituale nel mondo”. L’antropologia così intesa potrebbe dare un valido fondamento di natura filosofica e insieme finalità determinate e sicure alla ricerca di tutte le scienze che hanno per oggetto l’uomo: scienze naturali e mediche, preistoria, etnologia, scienze storiche e sociali, psicologia normale ed evolutiva, caratterologia”.