La critica di Schopenhauer alla morale kantiana

La critica di Schopenhauer alla morale di Immanuel Kant: riassunto (12 pagine formato doc)

Appunto di Eddybuddy

LA CRITICA DI SCHOPENHAUER ALLA MORALE DI KANT

La critica di Schopenhauer alla morale kantiana.

Nel 1839 l'Accademia Reale Danese bandisce un concorso a premio sul seguente tema: " La fonte e il fondamento della moralità vanno cercati in un'idea della moralità contenuta direttamente nella coscienza o in un altro principio della conoscenza?". Schopenhauer commenta: "Questo è un problema la cui enorme difficoltà è provata dal fatto che non solo i filosofi di tutti i tempi e paesi vi si sono spuntati i denti, ma perfino tutti gli dei dell'Oriente e dell'Occidente gli devono la propria esistenza".

Morale filosofica e teologica.

Sul tema dell'origine della morale c'è sempre stata una netta separazione tra la cultura popolare e quella filosofica: il popolo giustifica la morale con la teologia, definendola come espressione della volontà di Dio, mentre i filosofi cercano sempre spiegazioni alternative. Essi infatti si pongono le seguenti domande:
1.    Come si fa a interpretare senza alcun dubbio la volontà di Dio?
2.    Un'azione prodotta dalla minaccia di un castigo o dalla promessa di una ricompensa si può considerare veramente morale o non è piuttosto una forma di egoismo?

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SCHOPENHAUER MORALE

Nel corso della storia i filosofi hanno presentato motivazioni della morale che lasciano molto a desiderare. Fa eccezione la morale di Kant che merita un'attenzione particolare anche se, a giudizio di Schopenhauer, essa è completamente sbagliata.
In generale più o meno tutti i filosofi ritengono che l'uomo mira al proprio benessere, la cui totalità (il benessere totale) coincide col concetto di felicità. In particolare si sono concentrati sul rapporto tra felicità e virtù, individuando due possibilità:
1.    La felicità coincide con la virtù;
2.    La felicità è una conseguenza della virtù.
L'eudemonismo è la dottrina filosofica che considera la felicità come scopo primario della vita umana. Gli antichi (eccetto Platone) hanno provato a dimostrare l'identità tra virtù e felicità, i moderni hanno elaborato una dottrina della salvezza in cui la felicità è il premio che spetta in conseguenza della virtù, ma spetta in un altro mondo.

SCHOPENHAUER E KANT

Kant fu il massimo oppositore dell'eudemonismo, tuttavia secondo Schopenhauer, nella sua dottrina del bene supremo anche Kant mantiene, pur negandolo, un segreto legame tra virtù e felicità. Il principio dell'etica kantiana è indipendente dall'esperienza, una sorta di ponte che conduce l'uomo nella cosa in sé, anche se Kant aveva negato questo ponte nella “Critica della ragion pura”.
È noto che il principale trattato di Kant sulla morale è la "Critica della ragion pratica" di cui Schopenhauer  sottolinea tre aspetti importanti:
1.    La presentazione del rapporto tra libertà e necessità (peraltro già contenuta nella Critica della ragion pura);
2.    La teologia morale (reale obiettivo di Kant secondo Schopenhauer);
3.    I principi metafisici della dottrina della virtù (già trattati nella Dottrina del diritto).