Feuerbach e Nietzsche

Confronto tra Feuerbach e Nietzsche sul tema della religione (2 pagine formato doc)

Appunto di gm1991

FEUERBACH E NIETZSCHE

Per Feuerbach la religione, intesa come fede nel mondo ultraterreno, ha un valore positivo che consente di scoprire l’essenza dell’uomo.

È l’infinito che esprime l’essenza stessa dell’uomo. Nessun individuo contiene in sé questa essenza, e per questo motivo si ricorre a Dio e si trova in esso l’oggettivazione della propria essenza (l’infinito). Dunque la religione è l’oggettivazione dei bisogni e delle aspirazioni dell’uomo, la proiezione in un ente indipendente, nel quale tutto si può realizzare.
L’uomo avverte la propria insicurezza e cerca la salvezza in Dio; è l’uomo che fa Dio a propria immagine e somiglianza, non il contrario. In Dio e nei suoi attributi l’uomo proietta i suoi bisogni e i suoi desideri e può riconoscerli.
La religione è la prima, ma indiretta conoscenza che l’uomo ha di sé.
La conoscenza che l’uomo ha di Dio equivale alla conoscenza che l’uomo ha di sé.
Nella religione l’uomo non si rende conto che Dio è l’oggettivazione della propria essenza, solo la filosofia permette di divenire consapevoli di ciò, ma la religione precede sempre la filosofia perché l’uomo pone la propria essenza fuori di sé, prima di riconoscerla come propria. Proiettando la propria essenza su Dio, l’uomo la colloca al di là del suo mondo terreno, così che, per riconquistarla, deve negarlo. La religione conduce quindi all’ascetismo, alla fuga dal mondo, al sacrificio e alla rinuncia.
Per Feuerbach, la religione e la teologia devono trasformarsi in antropologia: con la negazione di Dio l’uomo può riappropriarsi della propria essenza. L’antropologia coincide con la filosofia, entrambe si assumono il compito di liberare l’essenza dell’uomo e delle sue possibilità dall’alienazione religiosa in un ente estraneo. Le qualità che venivano attribuite a Dio, possono ora essere riscoperte come possibilità e prerogative della stessa essenza umana.ù

Marx e Feuerbach: confronto tra i due filosofi

FEUERBACH E NIETZSCHE: FILOSOFI A CONFRONTO

Un discorso simile lo si ritrova in Nietzsche. Per lui Dio è:
1-    Il imbolo di ogni prospettiva oltremondana che ponga il senso dell’essere al di là dell’essere, in un mondo contrapposto a questo;
2-    La personificazione delle credenze metafisiche e religiose elaborate attraverso i millenni per dare un senso e un ordine rassicurante alla vita.
Dio e l’oltremondo rappresentano storicamente una fuga dalla vita e una rivolta contro questo mondo. <>. Dio è quindi la fuga dell’accettazione dionisiaca dell’esistenza (forza vitale, partecipazione al divenire, immersione totale nel caos della vita). Si crede in Dio perché l’uomo ha bisogno delle menzogne per sopportare la vita e per sopravvivere. Per Nietzsche l’immagine di un cosmo ordinato e benefico è soltanto una costruzione della nostra mente, ai fini di sopportare la durezza dell’esistenza. Di fronte a una realtà che risulta verificabilmente contraddittoria, disarmonica, gli uomini, per poter sopravvivere, si sono dovuti convincere che il mondo è qualcosa di logico, di benefico: <>.