Dalla Critica del giudizio di Kant all'epistemologia della scienza di Popper

Riassunto di filosofia moderna: dalla Critica del giudizio di Kant all'epistemologia della scienza di Popper (34 pagine formato docx)

Appunto di salvo1993

CRITICA DEL GIUDIZIO

Critica del giudizio di Kant. Dualismo tra due ambiti non comunicanti, inconciliabili della realtà: 1) Fenomenico, della natura, vale determinismo, non concepibile libertà, conosciuta x ragione teoretica (giudizi post), regolata da leggi fisiche.

2) Noumenico, della morale, si basa sulla libertà che è necessaria.
Nella crit. del giud. K. indaga sentimento uomo x completare l’indagine umana e x formulare risposta riguardo esistenza di un’esperienza, anche brevissima, purchè appagante, che permetta avvicinamento tra sfera fenomenica e noumenica. Cos’è il giudizio? Facoltà autonoma, carattere extralogico, sentimentale, presente in ogni uomo, intermedia tra intelletto e ragione, non ha nè scopi intellettivi, nè pratici.
Facoltà che emette giudizi puramente sentimentali ,non determinanti,conoscitivi (con i quali veniva unificato particolare attraverso l’universale) ma riflettenti, parte da una realtà gia conosciuta x apprenderla in base a nostre esigenza di ordine,simmetria, proporzione (portare la natura a livello noumenico dove vale la libertà).

Kant: critica della ragion pura, critica della ragion pratica e critica del giudizio

CRITICA DEL GIUDIZIO SPIEGAZIONE

1) Giudizi estetici (bello e sublime):
Bello percepito attraverso gusto. Bello sentimento provato universalmente (tutti hanno forme comuni a priori), deve essere formale, disinteressato (non mosso da impulsi sensuali) e autonomo (no tornaconto), deve riguardare forma e non contenuto, deve essere puro e non inquinato. Non è conoscitivo ma ha una sua autonomia (Kant da dignità autonoma all’estetica, emancipandola dalla conoscenza, bello simbolo della legge morale, hanno le stesse caratteristiche). In quanto extralogico e individuale non si può spiegare, insegnare come coglierlo. L’unico modo per apprenderlo in qualche modo è stare a contatto con cose belle. Oggetto bello se riscontriamo in esso caratteri di Armonia, Simmetria, Compiutezza che ci appagano.

La critica del giudizio: spiegazione

FUNZIONE EPISTEMOLOGICA DEL GIUDIZIO RIFLETTENTE

Il bello è soggettivo, non appartiene all’oggetto, ma sta nel soggetto che coglie in esso determinati caratteri che lo soddisfano. È bello ciò che presenta contemporaneamente la grazia spontanea della natura (fenomeno) e la progettualità dell’arte umana (progettualità, noumeno). Esperienza del bello che ci tranquillizza, ci acquieta e avvicina i due ambiti che altrimenti rimarrebbero inconciliabili, l’uno retto dalla necessità, l’altro dalla libertà. (rivol. Copericana in campo estetico). Esistono uomini (geni) capaci di unire la grazia spontanea della natura e la progettualità dell’arte umana, partendo da materia bruta, creando il bello.
Sublime riguarda maggiormente fenomeni naturali, anch’esso soggettivo (apprende la realtà come se essa fosse lì per confrontarsi con le sue caratteristiche), universale, la sua esperienza ci procura inquietudine, euforia. Caratteri più dinamici del bello che è più statico. Unica condizione essere al riparo dal pericolo (altrimenti subentrerebbe la paura, animali non lo possono provare in quanto privi di spirito, ragione). 1) Sublime matematico: davanti a fenomeni naturali di vasta estensione. Ambivalenza sensibilità-ragione. Davanti a un fenomeno simile si genera un sentimento ambivalente, dispiacere perchè i sensi sono limitati al finito e piacere perchè con la ragione possiamo immaginare l’infinito, pur non conoscendolo. 2) Sublime dinamico: Ambivalenza corpo-spirito e necessità-libertà. Allo stesso tempo siamo spirito e corpo, come spirito siamo fragili davanti alla forza della natura mentre come spiriti capaci di attingere all’infinito siamo più forti, superiori.

Kant: concetti chiave della sua filosofia

CRITICA DEL GIUDIZIO KANT SCHEMA

2) Giudizi teleologici: riguarda la finalità attribuita alla natura, finalità che sta nel soggetto che la proietta nell’oggetto.
Uomo pensa in maniera finalistica poichè proietta sulla realtà il suo modo di agire secondo un fine. In questo modo natura non più vista come macchina governata da casualità univoca ma come essere animato governato da casualità biunivoca -> natura progettata da Dio che ha posto in essa una finalità che è l’uomo, il fine ultimo. Giudizio Riflettente, sentimentale, non può essere conoscitivo -> il fatto che l’uomo sia il fine ultimo della natura ci provoca piacere, soddisfazione ma non ha valore teoretico perchè emesso da giudizio riflettente. Tuttavia pensiero teleologico assume funzione euristico nella scienza aiutandola nelle nuove scoperte poichè affermando questo siamo spinti a conoscerlo attraverso l’intelletto, trovando nuove leggi ed emettendo giudizi determinanti.