La filosofia nell'età ellenistica: riassunto
La filosofia nell'età ellenistica: stoicismo, scetticismo, Epicuro (3 pagine formato doc)
ETA' ELLENISTICA: FILOSOFIA
La filosofia nell'età ellenistica: Alessandro Magno, fondando l'impero, fece passare dalle città stato ad una realtà universale: il pensiero greco si espande, così, in tutto il mondo allora conosciuto, questo è però un processo biunivoco: arrivano forme di conoscenza non greche.
Il processo dell'ellenizzazione del mondo comporta vantaggi e svantaggi: la lingua greca diventa lingua ufficiale; Alessandro Magno fa perdere di importanza alle poleis → l'uomo greco non è più cittadino, ma suddito. Nel caso della filosofia la Grecia detiene il suo primato. Con l'età ellenistica la filosofia e la cultura vengono praticate nelle scuole, non esistono più filosofi isolati. SCUOLE: accademia platonica: si parla di neoplatonismo in quanto si espande in tutta Europa; liceo di Aristotele; due nuove scuole dopo la morte di Aristotele: la Stoà Pekile (porto dipinto) dove insegnano gli stoici, questa ha una vasta risonanza in tutto il mondo pagano, e il Giardino, fondata da Epicuro.Filosofie ellenistiche: riassunto
ETA' ELLENISTICA: RIASSUNTO
Gli Stoici, gli Scettici ed Epicuro operano in un momento nel quale la filosofia non si occupa più di politica, ma insegna all'uomo come vivere → sviluppano soprattutto l'etica, la morale. La questione religiosa diventa principale nel pensiero di questi filosofi. Nasce poi, da qui, il cristianesimo che, in pochi secoli, conquista il mondo allora conosciuto. Il cristianesimo finisce per sposarsi con gli stoici, gli scettici e gli epicurei in quanto si pone l'obbiettivo dell'etica e della morale: il cristianesimo e la filosofia ellenistica si pongono le stesse domande ma danno risposte differenti.
ETA' ELLENISTICA, SCHEMA
Stoicismo: Il fondatore dello Stoicismo è un pensatore greco: Zenone → vive ad Atene e lì fonda la sua scuola (Stoà), nato nel 332 muore suicida nel 264. La sua scuola ospitò moltissimi allievi e durò per secoli alimentandosi delle dottrine di Zenone. Egli aveva come punto di riferimento altri filosofi greci (soprattutto Socrate). Gli allievi principali di Zenone, fondamentali per lo Stoicismo, furono Cleante e Crisippo. Non si possiede quasi nulla di questi 3 filosofi, ciò che si possiede proviene dai dossografi anche se non si conosce il pensiero di ognuno di questi pensatori.
Nello Stoicismo la filosofia va intesa come arte del vivere e ciò che bisogna fare per vivere (questione etica). L'altra questione è quella logica: la condizione che permette la felicità è il sapere, la conoscenza.
La Logica per gli Stoici:
Le virtù si acquisiscono con la conoscenza (logica).
La logica si occupa dei logoi: ragione e discorso.
Quando il discorso è lungo la logica è chiamata retorica, quando è breve è chiamata dialettica. Sia l'una che l'altra hanno lo scopo di fare in modo che i discorsi risultino veri. Sul criterio che fissa la erità di un discorso gli Stoici hanno posizioni diverse:
-rappresentazione concettuale: intelletto → oggetto (fare attivo). Consiste in un atto della ragione che afferra e comprende l'oggetto.
-rappresentazione catalettica: oggetto → intelletto (fare passivo). Il conoscere ha una natura passiva; azione dell'oggetto che imprime una rappresentazione sulla ragione.