Filosofia Scolastica: definizione e riassunto

Il nome di questa filosofia è dato dal fatto che nel periodo in cui si colloca troviamo la nascita di molte scuole. Definizione e riassunto della filosofia scolastica (3 pagine formato doc)

Appunto di peppep

FILOSOFIA SCOLASTICA: DEFINIZIONE E RIASSUNTO

Scolastica.

Il nome di questa filosofia è causato dal fatto che nel periodo in cui questa si colloca troviamo la nascita di molte scuole.
Queste scuole però si distinguono da quelle già esistenti perché fanno un distinguo tra la sfera pubblica e la sfera privata.
La filosofia scolastica è caratterizzata dal legare la ragione con la fede, è inoltre una filosofia che si sviluppa in un clima di acculturazione di un’elite.
Questo determina che solo il clero e nobili (acculturati) danno una spinta scientifica e spingono la ricerca della tecnica, anche se si muovono controcorrente, saranno infatti vittime di molte resistenze.
Il popolo invece non può dare una spinta in questo senso, in quanto è ignorante.

La filosofia scolastica: riassunto

FILOSOFIA SCOLASTICA: SIGNIFICATO

Per questo motivo permane nei ceti bassi il pensiero magico che è tutto ciò che non è pensiero scientifico. Il pensiero magico si lega strettamente a forze irrazionali creando una unione causa-effetto (negli eventi che accadono) casuale, senza cercare un preciso collegamento.
L’uomo ha dunque la voglia di conoscere ciò che lo circonda (con o senza cultura) che lo porta inevitabilmente a creare previsioni sul futuro.
Il modo di conoscere di ciò che ci circonda ha determinando il graduale passaggio tra pensiero medievale e età moderna (XVI-XIX secolo).

La Scolastica: significato

FILOSOFIA SCOLASTICA MEDIEVALE

Età moderna. Si crea la figura di un nuovo uomo che non vive solo, ma anche in funzione della vita ultraterrena. Rimane comunque un uomo cristiano.
Dio che diventa uomo è un messaggio di restituzione della dignità umana. Viene restituito a ciò che è natura, cioè alla realtà sensibile, un tratto predominante.
La ricerca della natura si sviluppa perché c’è la voglia di controllarla, dominarla.
Per questi motivi non è che l’uomo abbandoni il proprio processo di fede, ma cambia il concetto che ha di Dio: un Dio più vicino agli uomini che partecipa maggiormente alla vita dell’uomo, ma che non ne predestina la vita, infatti, l’uomo sarà egli stesso a segnare la propria storia/destino, mediante le proprie scelte.

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