La guerra nel mondo antico
Riflessione su caratteristiche significato delle dispute guerresche nell'antichità (2 pagine formato pdf)
1) LA RIFLESSIONE SULLA GUERRA NEL MONDO ANTICO
- GUERRA NEL MONDO GRECO
Lo storico Arnaldo Momigliano afferma che la guerra era accettata dai greci come “un fatto naturale come la nascita e la morte”, mentre il filosofo Eraclito afferma che Pòlemos, dio della guerra, è padre di tutte le cose, poiché tutta la realtà si origina dallo scontro tra i contrari. La guerra era praticata soprattutto dai popoli antichi, che la intraprendevano per diversi fini: difesa, attacco, successione dinastica, religione ecc. La guerra è quindi il tema unificante delle opere degli storici greci di età classica: le guerre persiane per l’opera di Erodoto, la guerra del Peloponneso per Tucidide, le successive guerre tra le poleis per Senofonte.
La guerra era considerata un mezzo fondamentale per il conseguimento della pace, per cui vi erano sempre buoni motivi per intraprendere delle lotte. Tucidide conosceva tre importantissime ragioni per fare guerra: “onore”, “timore” e “vantaggio”, mentre gli ambasciatori di Atene giustificavano l’imperialismo Ateniese con l’espressione: “Non siamo stati noi a dare inizio a questa legge, ma è un principio sancito da sempre che chi è più debole sia dominato da chi è più forte”.
Vi sono vari tipi di guerre presso gli antichi:
- guerre esterne (combattute tra stati diversi e ritenute motivate);
- guerre interneo civili (combattute tra cittadini dello stesso stato e ingiuste per lo spargimento di sangue fraterno);
- guerre di coalizioni (combattute con alleati) e guerre bipolari (combattute tra due stati)
- GUERRA NEL MONDO GRECO
Lo storico Arnaldo Momigliano afferma che la guerra era accettata dai greci come “un fatto naturale come la nascita e la morte”, mentre il filosofo Eraclito afferma che Pòlemos, dio della guerra, è padre di tutte le cose, poiché tutta la realtà si origina dallo scontro tra i contrari. La guerra era praticata soprattutto dai popoli antichi, che la intraprendevano per diversi fini: difesa, attacco, successione dinastica, religione ecc. La guerra è quindi il tema unificante delle opere degli storici greci di età classica: le guerre persiane per l’opera di Erodoto, la guerra del Peloponneso per Tucidide, le successive guerre tra le poleis per Senofonte.
La guerra era considerata un mezzo fondamentale per il conseguimento della pace, per cui vi erano sempre buoni motivi per intraprendere delle lotte. Tucidide conosceva tre importantissime ragioni per fare guerra: “onore”, “timore” e “vantaggio”, mentre gli ambasciatori di Atene giustificavano l’imperialismo Ateniese con l’espressione: “Non siamo stati noi a dare inizio a questa legge, ma è un principio sancito da sempre che chi è più debole sia dominato da chi è più forte”.
Vi sono vari tipi di guerre presso gli antichi:
- guerre esterne (combattute tra stati diversi e ritenute motivate);
- guerre interneo civili (combattute tra cittadini dello stesso stato e ingiuste per lo spargimento di sangue fraterno);
- guerre di coalizioni (combattute con alleati) e guerre bipolari (combattute tra due stati)