Introduzione al pensiero di Heidegger
Approfondimento sulla filosofia di Martin Heidegger: pensiero, biografia e opere del maggior esponente dell'Esistenzialismo (19 pagine formato doc)
MARTIN HEIDEGGER PENSIERO
Introduzione al pensiero di Martin Heidegger. Biografia e Opere. Martin Heidegger, nato da famiglia cattolica nel 1889, si iscrive nel 1909 all'Università di Friburgo, fre-quentando dapprima i corsi di teologia e successivamente, a partire dal 1911, i corsi tenuti dal neokantia-no Rickert, laureandosi nel 1913. Divenuto, due anni dopo, libero docente, insegna dal 1915 al 1923 a Friburgo, dove dal 1916 ha una cattedra anche Edmund Husserl.
Heidegger familiarizza, così, con il metodo feno-menologico. Insegna poi a Marburg, dal 1923 al 1928. Del 1927 è il suo capolavoro, Essere e tempo, che viene dedicato a Husserl e pubblicato sulla rivista filosofica di questi. Husserl, però, nel 1931 dichiarerà il proprio dissenso dalla filosofia dell'esistenza heideggeriana.Heidegger: Esistenzialismo
MARTIN HEIDEGGER OPERE
Nel 1929 Heidegger pubblica altre tre opere fondamentali: Kant e il problema della metafisica, L'essenza del fondamento e Che cos'è la metafisica?. Nel 1933 viene nominato rettore dell'Università di Friburgo (e pronuncia un discorso considerato di adesione al Nazismo), ma si dimette un anno dopo. Per diversi anni condurrà un'esistenza appartata e riprenderà l'insegnamento solo nel 1952. Una svolta nella sua riflessione si era, comunque, verificata già a partire dall'inizio degli anni '30. Di essa sono espressione numerosi scritti, fra cui citiamo Sentieri interrotti, Höl-derlin e l'essenza della poesia, Lettera sull'umanismo e Introduzione alla metafisica. Muore nel 1976.
Husserl e la Fenomenologia
HEIDEGGER ESISTENZIALISMO
Parte Prima: scopo della ricerca di Heidegger. Il problema dell’essere. Il pensiero di Heidegger si contraddistingue per il tentativo di riproporre nell’età contemporanea un pro-blema che nell’ antichità fu il centro dell’ indagine filosofica: il problema dell’essere.
Martin Heidegger si impone all’attenzione del mondo filosofico con l’opera Essere e Tempo (Sein und Zeit, 1927). Già nell’epigrafe di quest’opera l’Autore chiarisce con estrema puntualità il suo programma di ri-cerca: chiarire il senso della domanda sull’essere. La prima pagina di Sein und Zeit riporta infatti un passo del Sofista di Platone, nel quale si dice che, nonostante l’apparente ovvietà del concetto, il termine “ente” (essente, ovvero: ciò che è) costituisce in realtà un problema . Il problema sta nel fatto che, a ben vedere, difficilmente si riesce ad attribuire a questo termine un concetto chiaro e definito. Secondo Heidegger an-che ai giorni nostri, come ai tempi di Platone, è necessario riproporre la questione sull’essere: anche per noi la nozione ed il significato di essere è solo apparentemente ovvia. Heidegger ci porta infatti a consta-tare che domande come: “che significa esserci?”, “come si deve intendere il problema dell'essere?”, “perché c'è qualcosa piuttosto che il nulla?”, “che cosa costituisce il mio essere?”, sono ancor oggi di dif-ficile soluzione e, in effetti, non hanno ancora trovato una risposta chiara e convincente. Anzi: tali do-mande sono state per così dire “dimenticate” dalla ricerca filosofica o, peggio, considerate come ovvie e quindi non interessanti. "Benché la rinascita della 'metafisica' sia considerata una conquista del nostro tempo, tuttavia il problema dell'essere è purtroppo dimenticato".
Heidegger: Essere e tempo
HEIDEGGER: ESSERE E TEMPO
Così inizia Essere e tempo. Sempre nell'apertura di Essere e Tempo, Heidegger scrive inoltre: "Abbiamo noi oggi una risposta alla domanda intorno a ciò che propriamente consideriamo essente? Per nulla. E' dunque necessario riproporre il pro-blema del senso dell'essere". Non diamo forse per scontato il significato della parola "essere" nei suoi molteplici impieghi linguistici, quando per esempio diciamo: "questa cosa è", "il cielo è azzurro", "ora è mattino"? L'apparente elementarità dell'interrogativo che Heidegger solleva - «che cos'è l'essere?» - ci po-ne di fronte al fatto che non solo manca oggi una risposta a questo interrogativo, ma che il suo stesso senso ormai ci sfugge. Non riusciamo quindi non solo a darci una risposta più o meno convincente, ma nemmeno più a comprendere il senso stesso della domanda sull’essere. Se noi siamo senza risposte, af-ferma Heidegger, è perché nell’epoca attuale, dominata dai problemi settoriali del sapere e dai successi della tecnica, non avvertiamo neppure il bisogno di porre tale domanda . E questo, denuncia opportuna-mente Heidegger, costituisce senz’altro una forma di rinuncia o dimenticanza della filosofia nei confronti dei suoi compiti più genuini (la ricerca sull’essere).