Karl Marx e le sue Opere

Descrizioni delle opere di Marx: "Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico","Manoscritti","Ideologia tedesca","Manifesto","Capitale". (3 pagine formato doc)

Appunto di lafez
KARL MARX KARL MARX La prima grande opera di Marx è la Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico.
Secondo Marx, infatti, Hegel fallisce nello spiegare la natura dello stato e il suo rapporto con la società civile, perché parte da un principio assoluto: l'idea. In questo modo egli inverte il soggetto e l'oggetto: egli trasforma l'idea in soggetto e i soggetti reali (famiglia, società civile e stato) in momenti obiettivi dell'idea. La dottrina hegeliana rispecchia la situazione dello stato moderno, ampiamente criticata da Marx perché vede lo stato scisso dalla società civile, cioè dai modi in cui l'uomo vive diversamente. Tuttavia Marx riconosce a Hegel il merito di aver scisso inizialmente stato e società.
Al centro dello stato moderno sta, infatti, la separazione tra il bourgeois e il citoyen, cioè tra individuo portatore di interessi privati e individuo membro di una comunità. Negli annali franco-tedeschi egli prende in esame il tema dell'emancipazione. L'uomo, infatti, deve uscire dalla condizione di schiavitù in cui si trova e la vera emancipazione dell'uomo sta nel rovesciamento dei rapporti di forza tra proletariato e classe dirigente. La rivoluzione francese è l'esempio dell'emancipazione politica derivante dal diritto di voto a prescindere dalla classe, ma questa è solo un'eguaglianza formale. La scissione del mondo deriva dal cristianesimo che contrappone terra e cielo, infatti, anche se lo stato è laico questo non esclude che al suo interno ci possa essere alienazione religiosa (coscienza infelicevive il divino come distante senza sapere che è in lei). Mentre per Feuerbach l'alienazione da cui derivano tutte le altre è quella religiosa, per Marx l'alienazione sociale è quella più profonda. Infatti l'uomo è indotto all'alienazione dalla situazione socio-economica: l'uomo non trova soddisfazione nel lavoro e allora si proietta in un Dio con cui potrà vivere felicemente nell'aldilà. La visione della religione cristiana è quindi funzionale alla classe dirigente per mantenere le cose come stanno. Nei manoscritti del '44 Marx si confronta con l'economia politica. Secondo Marx la proprietà privata, cioè il capitale, non è un dato di fatto, ma la sua genesi sta nello sfruttamento del lavoro dell'uomo: il capitale s'ingrandisce quanto più si impoverisce l'operaio. La soluzione trovata nei manoscritti per l'alienazione sociale è la creazione di una società comunista. Marx opera allora una distinzione tra comunismo rozzo/volgare, che considera l'uomo come colui che ha valore perché gode di ciò che ha a disposizione, e comunismo scientifico, che crede nel recupero dell'integrità dell'uomo, delle condizioni per cui l'uomo possa tornare ai suoi sensi fisici e spirituali; non solo il benessere, ma tutti i progressi raggiunti in ogni dimensione dovranno essere a disposizione di tutti. Per marx è quindi necessario un ribaltamento del sistema attuale. Nei manoscritti viene anche mossa una critica alla filosofia hegeliana: pregi idea dell'uom