Nietzsche: vita ed opere
Riassunto del filosofo Nietzsche tratto da "Protagonisti e testi della filosofia" di Abbagnano. (7 pagine formato docx)
Nietzsche nasce a Rocken, presso Lipsia, nel 1844.
Figlio di un pastore protestante e Franziska Oehler, perde tragicamente il padre nel 1849, che muore per una malattia al cervello.
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A soli dodici anni, il giovane Nietzsche comincia a comporre poesie ed a comporre musica. Nel 1858 entra nella prestigiosa scuola di Pforta, nota per i suoi rigidi sistemi educativi. Comincia così a studiare teologia a Bonn, e si dedica alla filologia classica. Legge per la prima volta “Il mondo come volontà e rappresentazione” del filosofo Schopenhauer, e ne rimane conquistato.
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A soli 24 anni, ottiene la cattedra di lingua e letteratura greca presso l’università svizzera di Basilea, entrando in rapporto con il musicista Wagner, divenendone un fervente ammiratore.
Nel 1872 pubblica il suo primo libro, “La nascita della tragedia”, un saggio che incontra sin da subito, l’ostilità dei filologi. Nel frattempo l’amicizia con Wagner si va affievolendo: Nietzsche vede in lui l’estremo rappresentante del romanticismo e scorge l’affermarsi di uno spirito di rassegnazione e di rinuncia.
“Umano troppo umano” pubblicato nel 1878, segna il distacco da Wagner e da Schopenhauer.
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Intanto la salute già cagionevole del filosofo si va indebolendo, ed inizia a soffrire di emicranie, attacchi di vomito e disturbi alla vista. Nel 1876 è costretto ad interrompere l’insegnamento a Basilea, rinunziando alla cattedra.
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A soli dodici anni, il giovane Nietzsche comincia a comporre poesie ed a comporre musica. Nel 1858 entra nella prestigiosa scuola di Pforta, nota per i suoi rigidi sistemi educativi. Comincia così a studiare teologia a Bonn, e si dedica alla filologia classica. Legge per la prima volta “Il mondo come volontà e rappresentazione” del filosofo Schopenhauer, e ne rimane conquistato.
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A soli 24 anni, ottiene la cattedra di lingua e letteratura greca presso l’università svizzera di Basilea, entrando in rapporto con il musicista Wagner, divenendone un fervente ammiratore.
Nel 1872 pubblica il suo primo libro, “La nascita della tragedia”, un saggio che incontra sin da subito, l’ostilità dei filologi. Nel frattempo l’amicizia con Wagner si va affievolendo: Nietzsche vede in lui l’estremo rappresentante del romanticismo e scorge l’affermarsi di uno spirito di rassegnazione e di rinuncia.
“Umano troppo umano” pubblicato nel 1878, segna il distacco da Wagner e da Schopenhauer.
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Intanto la salute già cagionevole del filosofo si va indebolendo, ed inizia a soffrire di emicranie, attacchi di vomito e disturbi alla vista. Nel 1876 è costretto ad interrompere l’insegnamento a Basilea, rinunziando alla cattedra.