Il pragmatismo: la ragione come strumento

appunto sulla filosofia pragmatica e il pensiero filosofico di Dewey, uno dei suoi maggiori esponenti. (6 pagine formato doc)

Appunto di chinesina
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Il pragmatismo: la ragione come strumento 2.1 Caratteri generali Il pragmatismo rappresenta il primo contributo originale degli Stati Uniti d'America alla filosofia occidentale. Si tratta della tendenza di considerare come fondamentale, per la scelta e l'adozione di una dottrina filosofica, non già la sua astratta e teoretica verità, ma la sua pratica utilità per la vita dell'individuo e della società nel suo insieme: per utilità si intende la capacità di una dottrina di valere come guida della condotta pratica dell'uomo nei confronti delle cose, degli altri uomini e di Dio. La cerchia ristretta dei problemi in cui si era mossa sino allora la filosofia a americana era stata appunto delimitata da questo immanente e inespresso criterio pragmatico, che aveva indotto molti pensatori a trascurare o a dichiarare oziosi problemi la cui soluzione in un senso o nell'altro non comportasse un mutamento qualsiasi nell'atteggiamento degli uomini di fronte alla vita.
L'ideale classico della “vita teoretica”, cioè della vita dedita esclusivamente alla contemplazione della verità e aliena da ogni mescolanza con gli interessi, i bisogni e le esigenze della comune umanità, era rimasto estraneo alla filosofia americana; il pragmatismo non fa altro che sanzionare e giustificare tale estraneità. La caratteristica fondamentale del pragmatismo è pertanto quella di essere orientato verso il futuro anziché verso il passato o il presente: cioè fondare la validità di una dottrina non già sulle prove che sono state addotte in suo favore, ma su quelle che si possono addurre; non già sulla sua capacità di interpretare il passato, ma su quella di prevedere, progettare, controllare gli eventi futuri e in particolare il comportamento dell'uomo. Questo orientamento distingue il pragmatismo dal classico empirismo inglese col quale, per molti aspetti, è strettamente imparentato. L'esperienza di cui parlava l'empirismo è un patrimonio concluso, che si può sistemare in modo esauriente e definitivo. L'esperienza del pragmatismo è la previsione e l'anticipazione degli sviluppi o dell'utilizzazione possibile di tutte le nostre conoscenze. Pertanto la “verità” è tale perché è suscettibile di un uso qualsiasi nell'esperienza futura. La previsione di quest'uso, la determinazione dei suoi limiti, delle sue condizioni e dei suoi effetti costituisce il significato pragmatico di una verità. In questo senso, la tesi fondamentale del pragmatismo è che ogni verità è una regola d'azione, una norma per la condotta futura: per “azione” e per “condotta futura” si intende ogni specie e forma di attività sia conoscitiva che pratica, sia morale che estetica o religiosa. Il pragmatismo americano si concretizza in due correnti fondamentali (pragmatismo metodologico e pragmatismo metafisico) che, pur partendo dal comune presupposto della strumentalità del conoscere, intendono in modo diverso il legame conoscenza-azione. Queste due forme di pragmatismo s