Il pensiero di Adorno: riassunto
Adorno: pensiero, dialettica negativa, critica dell'industria culturale e arte come denuncia (1 pagine formato doc)
ADORNO: PENSIERO
Adorno (1903-1969).
L’analisi della società moderna , capitalistica e tecnologica, viene ripresa dalla Scuola di Francoforte, che risente dell’influsso della critica di Marx all’alienazione e alla mercificazioni. Tra le opere fondamentali “Dialettica dell’illuminismo” composta da Horkheimer e Adorno, in cui si considera la ragione strumentale (interessata, e non anche ai fini) come un dato costante della cultura occidentale che, a partire da Omero e da Ulisse, nell’illusione di dominare la natura non ha raggiungere altro esito se non quello di reprimere l’umanità più profonda e vera. I totalitarismi del Novecento hanno reso più tragica questa situazione.Adorno: pensiero filosofico
INDUSTRIA CULTURALE ADORNO: RIASSUNTO
LA FORMAZIONE E IL CARATTERE ASISTEMATICO - Nato a Francoforte, studia musica da giovane, poi si trasferisce a Vienna, per perfezionare la conoscenza musicale.
All’origine di questa passione con la musica c’è la madre, una cantante a cui il filosofo era talmente legato da assumere il suo come principale cognome. La formazione si completa con gli studi filosofici (Kant, Hegel, Schopenhauer, Kierkegaard e Nietzsche). Si interessa di arte e critica letteraria, sociologia e storia delle civiltà. Usa uno stile sobrio e asciutto, usa saggio breve, articolo, aforisma non si può racchiudere la realtà complessa in un sistema compiuto. Il presente appare in frantumi, in cui l’antica armonia (tipo classicità greca) è andata distrutta in modo irreversibile. Scrive Minima moralia, che è una raccolta di aforismi che forniscono brillanti riflessioni sulla condizione umana in quello che viene definito il “mondo amministrato”, cioè la società industriale avanzata in cui ogni aspetto della vita è pianificato e controllato. Si vede un senso di sconforto e amarezza nel constatare l’incapacità delle persone di prendere coscienza del condizionamento ideologico a cui sono sottoposte e a liberarsene.ADORNO: PENSIERO FILOSOFICO
LA DIALETTICA NEGATIVA - In Dialettica negativa (1966) Adorno continua con il programma di smascherare i limiti della ragione scientifica, intesa come la forma più sottile e perniciosa di dominio e di assoggettamento dell’uomo. Cerca di delineare un’uscita dall’oppressione, con la proposta di un pensiero dialettico “negativo” che non risolve tutto in una sintesi (Hegel), ma che mostra le contraddizioni e le mantiene nella loro cruda differenza. Scrive queste pagine dopo che era emersa la verità su Auschwitz e i campi di sterminio, che rivelano tutta la negatività della storia, irriducibile ad una qualsiasi positività. La dialettica è negativa perché implica la consapevolezza dell’”altro” presente nel mondo e della sua inevitabilità e inconciliabilità. La realtà è attraversata dal male. I filosofi devono esprimere il negativo e mantenere la porta del reale, aperta all’alterità e alla differenza, ma anche a essi sfugge il senso universale del mondo. Il filosofo ha solo brandelli di veritàïƒ dato che sa uscire dal gioco dell’identità e dalla negazione della negazione ed è insoddisfatto del presente, quindi dotato di pensiero critico, può sperare di lanciare segnali agli uomini, “gettando bottiglie in mare” che qualcuno un giorno leggerà e tenterà di via della nuova consapevolezza.