La scolastica e Anselmo d'Aosta: riassunto

Caratteri generali della scolastica e periodizzazioni, Anselmo d'Aosta e confronti con San Tommaso e Kant, la disputa sugli universali e relative soluzioni (realismo e nominalismo) (3 pagine formato doc)

Appunto di lysida

SCOLASTICA

La scolastica. Chiamiamo “scolastica” la filosofia cristiana del Medioevo. Il termine “scholasticus”in un primo momento indicava l'insegnati delle arti dei trivio e del quadrivio; in seguito designò il docente di filosofia o teologia, ufficialmente “magister”, che teneva lezioni nel chiostro della cattedrale o nell'universita.

Vi erano due forme fondamentali di insegnamento:
- la lectio : commento di un testo
- la disputatio: esame di un problema fatto con la considerazioni di tutte le argomentazioni pro e contro
I “commentarii” sono il genere letterario più diffuso in questo periodo, insieme alle “quodlibeta”, tesine di teologia che si dovevano presentare 2 volte all'anno su un tema a scelta, appunto de quodlibet.

La scolastica, filosofia: riassunto

LA SCOLASTICA FILOSOFIA RIASSUNTO

La scolastica aveva come fine quello di portare l'uomo alla comprensione della verità rivelata da Dio: non è quindi una ricerca autonoma, indipendente da ogni tradizione, ma via per accedere alla verità.
- Non è una ricerca individuale e autonoma, ma un'opera comune, volta a comprendere il messaggio divino
- Non formula ex novo dottrine e concetti, ma si basa sempre sull'auctoritas di concilii, detti biblici o sentenze della Chiesa.
- Il senso della storicità le è estraneo : dottrine e concetti vengono decontestualizzati dalla loro realtà storica per essere adattati alle esigenze del filosofo.
- La filosofia diventa quindi ancilla theologiae.

La filosofia scolastica: riassunto

LA SCOLASTICA: ANSELMO D'AOSTA

Anselmo d'Aosta - Anselmo, vissuto tra il 1033 e il 1109, fu abate e arcivescovo di Canterbury, nonché importante teologo.
Egli si pose rispetto al contrasto medievale tra ragione e fede, come sostenitore della loro possibile armonia.
Il motto di Anselmo è credo ut intelligam (= credo per capire) : non si può intendere nulla se non si ha fede, e la ragione, sebbene inferiore alla fede, ha con essa accordo intrinseco ed essenziale.


Tra le due cose non può esserci contrasto perchè anche la ragione, come la fede, deriva dall'illuminazione divina.

L'argomento per gradi. Nel Monologion, Anselmo dimostra l'esistenza di Dio, attraverso l'argomento dei gradi: nel mondo vi sono molte cose buone, alcune di più, alcune di meno.

Queste presuppongono quindi un bene assoluto che sia loro misura e in rapporto al quale si possano definire di grado maggiore o minore.

L'argomento ontologico. Nel Proslogion, Anselmo ricorre invece una prova ontologica che parte quindi dallo stesso concetto di Dio: anche chi nega tale concetto deve averlo presente, perchè non si può negare una realtà che non si pensa.

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