Il senso del tragico

Appunti sul senso del tragico in Hegel, Nietzsche e Schopenhauer. (1 Pag - Formato Word) (0 pagine formato doc)

Appunto di heryka
HEGEL: Nel conflitto tragico si manifesta il "negativo", cioÿ la contraddizione, che anima lo sviluppo della storia e del pensiero ; la tragicitÿ ÿ unÿesperienza universale, perchÿ in ogni ambito e stadio della vita vi ÿ un conflitto di opposti e loro dis HEGEL: Nel conflitto tragico si manifesta il “negativo”, cioè la contraddizione, che anima lo sviluppo della storia e del pensiero ; la tragicità è un'esperienza universale, perché in ogni ambito e stadio della vita vi è un conflitto di opposti e loro distruzione.
La scissione in estremi opposti, in cui consiste il tragico, ha senso perché l'armonia infranta si ricompone a un livello più profondo. L'antinomia è inconciliabile dal punto di vista degli individui particolare, ma non lo è dal punto di vista dell'universale, della razionalità che è sempre rintracciabile nel corso degli eventi.
Hegel propone quindi una razionalizzazione del tragico. Un'analisi approfondita del tragico si trova nell'Estetica. Nella tragedia antica ogni personaggio è fissato nell'obbedienza di alcuni valori, e si deve necessariamente scontrare con un altro personaggio con valori opposti. Il tragico consiste nel fatto che i valori di entrambi i personaggi avrebbero di per sé una giustificazione e che però nell'azione si possono realizzare solo con l'annientamento dell'opposto, che è ugualmente legittimo. Così entrambi diventano colpevoli e viene frustrato il loro desideri do agire giustamente. La soluzione non può aversi che mediante un esito tragico (morte dell'individuo), in cui si ristabiliscono i diritti della sostanza etica e l'unità di senso del tutto, da qui nasce il sentimento della conciliazione. SCHOPENHAUER: Troviamo un concezione completamente opposta a quella hegeliana. Il tragico, per Schopenhauer è l'assurdo stesso dell'esistenza : il mondo e la vita dell'uomo non sono governati da alcuna razionalità, ma da una forza cieca e irrazionale (la volontà) che contrappone l'uno all'altro gli essere naturali, in una lotta incessante e senza senso. Una volta squarciato il velo delle apparenze (il velo di Maya) che copre gli occhi dell'uomo, appare il tragico come dimensione costitutiva e ineliminabile della vita, di fronte alla quale l'unico atteggiamento possibile è la rassegnazione, la rinuncia alla volontà di vivere. La tragedia mostra il lato terribile della vita, i dolori le angosce dell'umanità, il trionfo dei malvagi e la sconfitta degli innocenti (Il mondo come volontà e rappresentazione). Mostrando il conflitto della volontà con se stessa, la tragedia riesce a rappresentare tutte le sofferenze umane. La tragedia quindi, rappresenta l'unica e identica volontà dove però le sue diverse manifestazioni si combattono e si lacerano a vicenda. Ciò che emerge nella tragedia è che il mondo e la vita non possono concedere una vera soddisfazione e quindi non meritano il nostro attaccamento : in ciò consiste lo spirito tragico che perciò conduce alla rassegnazione. La tragedia rivela all'uomo due possibili