Teoria della conoscenza in Spinoza: riassunto

Spinoza stabilisce un legame stretto tra i livelli di conoscenza e i livelli di risposta etica alle nostre esigenze di autoconservazione. Per esempio una risposta adeguata non è altro che la conseguenza di un livello di conoscenza razionale. Spinoza distingue tre livelli di conoscenza: livello immaginativo, razionale e intuitivo. La prima conoscenza è una forma di opinione con cui l’uomo forma nozioni generali a partire da un’esperienza vaga, ossia a partire da idee che corrispondono a modificazioni subite dal nostro corpo in seguito al fortuito incontro con cose esterne. Quello che conosco a livello immaginativo è l’esperienza sensibile di ciò che modifica il corpo, ma la nozione generale che formo rimane mutila, manchevole, in quanto di questo oggetto ne ho l’immagine per come lo vedo, ma non lo so considerare dal punto di vista di oggetto in sè con caratteristiche fisiche.

Non riesco a separare ciò che deriva dalle sensazioni da ciò che è causa dell’oggetto e dalle sue leggi caratteristiche, perciò gli aspetti scientifici nella nozione generale sono mescolati e gli oggetti sono visti come scollegati gli uni dagli altri. Con questa conoscenza immaginativa tutte le cose mi appaiono contingenti, non riesco a spiegarmi il loro essere, il perché della loro permanenza, quindi la conoscenza immaginativa produce la superstizione e i pregiudizi, primo fra tutti quello finalistico. Questa conoscenza è propria di chi conosce i propri desideri ma non le cause, propria dell’uomo comune; inoltre derivando dalla modificazione che le cose esterne producono sul nostro corpo, è una conoscenza soggettiva.

Ci sono comunque degli aspetti comuni, perché le nozioni generali sono costituite un po’ alla stessa maniera per tutti, però è prevalente l’aspetto soggettivo.

L’immaginazione è il genere di conoscenza più basso, fonte di idee mutile e confuse, cioè inadeguate, che pongono l’uomo in una condizione di passività rispetto alle cause esterne e in uno stato di schiavitù rispetto alle passioni. Questa conoscenza, però, non è in sé una nociva fonte di errore, ma può diventarlo sulla base di un uso distorto, quando la mente considera le nozioni generali come conoscenza sulla realtà. Se usata correttamente la conoscenza immaginativa è utile perché dà la percezione delle modificazioni prodotte nel mio corpo da cose esterne, e se ben condotta mi permette di ricercare l’utile, ciò che è in sintonia con l’istinto di autoconservazione.