Elettrologia

Cariche elettriche, legge di coulumb(formato word pg 4) (0 pagine formato doc)

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Relazione: L'elettrologia Relazione: L'elettrologia di: Marco M.
E' noto che in natura esistono due tipi di cariche: cariche di segno positivo e cariche di segno negativo. Si usa dire “positivo” e “negativo” per un fatto puramente convenzionale; si usano -infatti- questi due termini per esprimere un concetto fondamentale: una carica è opposta all'altra. In altre parole, le cariche sono uguali in valore assoluto, ma opposte in modulo. Inoltre possiamo dire che, date due cariche elettriche esistono due casi: Cariche di segno opposto si respingono (forza repulsiva) Cariche di segno discorde si attraggono (forza attrattiva) Un corpo si dice elettricamente stabile quando, quello stesso corpo, ha ugual numero di elettroni ed elettroni: esiste -appunto- un equilibrio. A parte qualche eccezione, ogni corpo si trova in equilibrio elettrico, per cui per passare ad un stato elettricamente attivo, è necessario che gli venga fornita carica elettrica.
Cosa si intende per “rendere un corpo elettricamente attivo”? Si tratta, grazie a particolari processi induttivi che vedremo più avanti, di “sbilanciare” l'equilibrio descritto prima. Così facendo, potremo attribuire al corpo una carica elettrica, positiva o negativa a seconda del rapporto tra elettroni e protoni. Quali sono i metodi per elettrizzare un corpo? Esistono tre modi: 1. Per strofinio: La parola “electron” è greca e significa ambra. Ciò ci induce a pensare che già nell'antica Grecia si sapesse che strofinando un pezzo d'ambra, questo acquisti delle proprietà elettriche. Infatti fu proprio Democrito (filosofo e scienziato greco) il pioniere in questo campo. Anche oggi sappiamo che strofinando un pezzo d'ambra o per esempio un biro, questa si elettrizza. Ciò avviene perché, grazie allo strofinio, gli elettroni della biro vengo sottratti alla biro stessa da parte del polietilene su cui la si strofina! Viene quindi a crearsi il solito disequilibrio tra protoni ed elettroni; il risultato è che la biro è in grado di attirare a se corpi leggeri come capelli, polvere, piccoli pezzi di carta ecc… Per contatto Se un corpo caricato elettricamente viene messo a contatto con corpo neutro, questo corpo riceve parte della carica del corpo che era elettricamente attivo. Questo processo chiamato “elettrizzazione per contatto”, proprio grazie perché al contatto di due corpi con cariche diverse, taluni elettroni (elettroni di conduzioni) trasferiscono la carica da un corpo all'altro. La quantità di carica acquistata dal corpo indotto è esattamente equivalente alla quantità di carica che è stata ceduta dal corpo induttore. Come risultato finale si otterrà un forza repulsiva tra i due corpi, aventi questi carica dello stesso segno. 3. Per induzione Si consideri i due elettrodi di un candela: non esiste contatto tra essi! Nonostante ciò, la “parte” che possiede più quantità di carica (corpo induttore) ne cede al crpo la cui carica è