Lo specchio e l'ottica

Lo specchio e l'ottica (3 pagine formato doc)

Appunto di fufi90
SPECCHIO Specchio 1 INTRODUZIONE Specchio Strumento ottico costituito da una superficie lucida e ben levigata, capace di riflettere la maggior parte delle onde luminose che incidono su di essa.
In genere è costituito da una lastra di vetro con la faccia posteriore metallizzata. A seconda della forma della superficie riflettente, si distinguono specchi piani e specchi curvi. 2 SPECCHI PIANI Uno specchio piano è una superficie riflettente perfettamente piana. L'immagine che esso restituisce è virtuale e simmetrica rispetto a quella reale. È virtuale nel senso che sembra provenire da una sorgente luminosa posta al di là dello specchio; ma, se si pone uno schermo nella posizione in cui sembra essere collocato l'oggetto, non si raccoglie alcuna immagine. È simmetrica nel senso che si può costruire cercando il simmetrico di ogni punto dell'oggetto rispetto al piano della superficie riflettente.
3 SPECCHI CURVI Gli specchi curvi si dividono in concavi e convessi, a seconda della curvatura. Nei primi, la superficie riflettente è quella interna e le caratteristiche dell'immagine fornita dipendono dalla posizione dell'oggetto rispetto allo specchio; nei secondi, la superficie riflettente è quella esterna e l'immagine fornita è sempre virtuale, diritta e rimpicciolita. Nella maggior parte delle applicazioni, la forma degli specchi curvi è parabolica oppure sferica. 3.1 Specchi parabolici Uno specchio parabolico si può pensare ricavato dalla rotazione di una parabola intorno al proprio asse. La sua proprietà fondamentale consiste nel far convergere in un unico punto, detto fuoco, i raggi luminosi che incidono su di esso parallelamente all'asse geometrico (che in questo contesto prende il nome di asse ottico). Tale proprietà rende lo specchio parabolico ideale per l'osservazione di oggetti lontani, per i quali si può assumere, appunto, che i raggi siano tutti parassiali (paralleli all'asse). Per questo, viene impiegato come obiettivo nei telescopi riflettori: opportunamente orientato, raccoglie la radiazione luminosa proveniente da un corpo celeste lontano e la riflette nel fuoco, dove è collocato l'oculare o uno specifico dispositivo di rivelazione (uno strumento per la raccolta e l'elaborazione dell'immagine). In altre applicazioni, se la sorgente luminosa non è sufficientemente lontana da garantire il parallelismo dei raggi, questi incidono sullo specchio ad angoli diversi e vengono riflessi in punti diversi, creando non un'immagine nitida ma una zona luminosa diffusa detta caustica. Tale inconveniente è più evidente con specchi di grande apertura (molto ampi) e per oggetti distanti dall'asse ottico. Oltre che nei telescopi, gli specchi parabolici vengono utilizzati in diverse altre applicazioni, ad esempio nei fanali delle automobili: in questo caso, la sorgente luminosa viene collocata nel fuoco dello specchio; i raggi incidono sulla superficie riflettente e ne vengono riflessi in modo da formare un fascio parallelo. 3.2 Specchi sferici Gli specchi para