Urti elastici e anelastici
Breve relazione sugli urti elastici e anelastici. (2 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
VALENTINA ROLANDO Liceo Classico L.Ariosto indirizzo scientifico sperimentale tecnologico PAOLO RUSSO Scheda n°3 III S 30/05/01 Anno Scolastico 2000/2001 Laboratorio di fisica TITOLO URTI ELASTICI E ANELASTICI OBIETTIVI: Verificare la conservazione di energia cinetica e quantità di moto negli urti elastici e viceversa negli urti anaelastici MATERIALI: Slitta a cuscino d'aria Carrelli con bandierine Fotocellule Elastici Massa Dispositivo d'aggancio Cronometro Bilancia elettronica DISEGNO: PROCEDURA: Massare i carrelli e tutti i componenti della slitta Montare l'attrezzatura mettendo gli elastici al termine di ogni carrello Effettuare rilevazione di ?t in più esperienze nella quali i carrelli sono di massa approssimatamente uguale, maggiore o minore, annotarli e ricavare la quantità di moto Ripetere cambiando le velocità iniziali e finali di entrambi i carrelli Montare il dispositivo di aggancio e ripetere l'esperienza CONCLUSIONI: Come detto nei dati attraverso quest'esperienza abbiamo verificato la conservazione della quantità di moto negli urti elastici e la sua dispersione in quelli anelastici.
Alcuni possibili errori possono essere dovuti alla qualità del moto che partendo una spinta umana può essere accelerato e non uniforme per i primi tratti di percorso dei carrelli, oppure alla pendenza che probabilmente la slitta assume, inoltre possono esserci stati errori di taratura dei materiali e di lettura o rielaborazione dei dati. ELABORAZIONE DATI: Si considera solo la componente orizzontale: Ep=0 perché la gravità non ha influenza su un campo come il piano orizzontale La quantità di moto p è il prodotto p=mV ( massa per velocità). L'energia e la forza sono proporzionali alla quantità di moto: Ec=1/2mV2 =(mV)2/(2m)=p2/(2m) p2=2mEc F=m(Vf-Vi)/t F=?p/t Questa esperienza si verica la legge che dice: Vi+m2Vi=m1Vf+m2Vf negli urti di tipo elastico e si smentisce in quelli di tipo anelastico