Fisiologia del movimento
Controllo volontario, corteccia prefrontale, teoria decisionale (7 pagine formato doc)
Il controllo volontario del movimento
Se si guardano i testi di fisiologia di qualche anno fa ci si accorge essenzialmente di due cose:
1. Movimento volontario = Movimento della mano ( è questa l’equazione spesso utilizzata);
2. Teoria cibernetica (nata negli anni ‘40 con la rivoluzione cibernetica è alla luce di questa teoria che tutto viene interpretato);
Il controllo volontario viene descritto infatti in modo ingegneristico/cibernetico (come quello dei robot), come una successione di eventi che in ordine sono:
1. Analisi delle funzioni sensoriali;
2. Estrazione delle informazioni;
3. Movimento;
Se prendiamo come esempio lo spostamento del braccio verso una mela, secondo tale paradigma avremmo:
1. Analisi delle funzioni sensoriali: il sistema visivo analizza la posizione della mela nello spazio ma riferita a me e non al resto dell’ambiente, utilizzando quindi un sistema di riferimento egocentrico;
2. Estrazione delle informazioni: le informazioni giungono alle aree motorie;
3. Movimento: l’attivazione muscolare.
Tale paradigma non tiene però conto del fatto che il movimento umano sia molto differente rispetto al meccanismo di azione di un robot, in quanto volto ad uno scopo, presentante praticamente un carattere di intenzionalità (sarà poi la neurofisiologia a riscoprire il concetto di scopo rispetto ad una azione).
Ma è da considerare erronea anche l’equazione movimento volontario = movimento della mano, in quanto non è sempre vero che il movimento volontario coincida con quello dell’arto superiore.
Nella sua analisi del nostro essere nel mondo, Heidegger sottolinea spesso il fatto che il mondo, invece di essere semplicemente un'unità complessa di oggetti caratterizzati dalla sostantività, materialità ed estensione, è di fatto una rete di significati.
Più precisamente, il mondo in cui viviamo e il mondo per come lo percepiamo è saturo di riferimenti pratici all'uso. Il fatto che il coltello sia là sul tavolo significa che posso raggiungerlo e afferrarlo.