Il sistema nervoso e l'apparato digerente
I plessi mienterici, l'onda peristaltica (4 pagine formato pdf)
Affinché avvenga una corretta digestione è necessaria l’azione combinata dei movimenti e dei secreti: i movimenti spingono il cibo lungo il tubo digerente e contemporaneamente lo rimescolano permettendo così meglio il contatto con i secreti.
si aprono nel momento esatto per permettere il passaggio lungo il tubo. A livello intestinale le onde prendono il nome di onde intestinali. A gestire l’attività contrattile e secretoria è il sistema nervoso enterico che lo fa in maniera autonoma, anche se a sua volta può però essere controllato dal sistema nervoso centrale con le fibre ortosimpatiche e parasimpatiche che fanno un’attività di tipo modulatorio. Nel sistema enterico, come nel
sistema nervoso centrale, vi sono i motoneuroni che controllano la muscolatura scheletrica e che possono influenzare le zone pacemaker, poi vi sono anche gli interneuroni che legano i plessi e le cellule recettoriali. All’interno del tubo digerente vi sono una gran quantità di cellule recettoriali che rilevano tutto quello che accade nel tubo digerente per poi
trasformarlo in potenziale d’azione. In base agli stimoli le cellule recettoriali si dividono in:
· Meccanocettori: rilevano il cambiamento della pressione sulle pareti del tubo digerente dovuta ad esempio per l’introduzione di cibo;
· Chemiocettori: rilevano il cambiamento dei stimoli chimici che ad esempio rilevano come cambiamento dei valori del pH.
Il recettore influenzato dagli stimoli invia poi il potenziale d’azione che porta poi alla liberazione di un neurotrasmettitore che va poi a inibire o eccitare un interneurone che inibisce o eccita il motoneurone.
Il movimento di spinta del cibo assume la conformazione dell’onda che ha delle relazioni essenziali con gli sfinteri chesi aprono nel momento esatto per permettere il passaggio lungo il tubo. A livello intestinale le onde prendono il nome di onde intestinali. A gestire l’attività contrattile e secretoria è il sistema nervoso enterico che lo fa in maniera autonoma, anche se a sua volta può però essere controllato dal sistema nervoso centrale con le fibre ortosimpatiche e parasimpatiche che fanno un’attività di tipo modulatorio. Nel sistema enterico, come nel
sistema nervoso centrale, vi sono i motoneuroni che controllano la muscolatura scheletrica e che possono influenzare le zone pacemaker, poi vi sono anche gli interneuroni che legano i plessi e le cellule recettoriali. All’interno del tubo digerente vi sono una gran quantità di cellule recettoriali che rilevano tutto quello che accade nel tubo digerente per poi
trasformarlo in potenziale d’azione. In base agli stimoli le cellule recettoriali si dividono in:
· Meccanocettori: rilevano il cambiamento della pressione sulle pareti del tubo digerente dovuta ad esempio per l’introduzione di cibo;
· Chemiocettori: rilevano il cambiamento dei stimoli chimici che ad esempio rilevano come cambiamento dei valori del pH.
Il recettore influenzato dagli stimoli invia poi il potenziale d’azione che porta poi alla liberazione di un neurotrasmettitore che va poi a inibire o eccitare un interneurone che inibisce o eccita il motoneurone.