iraq: aspetti fisici ed economici

Dettagliata ricerca sull'iraq: territorio, agricoltura, industria, economia e storia. (3 pagine formato doc)

Appunto di andresw
Iraq TERRITORIO Il territorio del paese può essere diviso in tre regioni fisiche.
La sezione settentrionale e nordorientale, propaggine della catena dei monti Zagros, è montuosa e ospita il Keli Haji Ibrahim (3.607 m), il picco più elevato dell'Iraq; la zona nordoccidentale è occupata dalla cosiddetta Al-Jazira ("l'isola"), una vasta pianura di origine sedimentaria che, più a sud, lascia il posto al bassopiano alluvionale formato dalle valli dei fiumi Tigri ed Eufrate, con terreni ricchi di humus e argilla; l'estrema porzione sudorientale, bagnata dal golfo Persico, presso il confine iraniano, è piatta e paludosa, mentre a ovest dell'Eufrate i rilievi si innalzano gradualmente fino al livello del deserto siriano. L'odierno Iraq occupa gran parte del territorio dell'antica Mesopotamia, la pianura che si estende tra i fiumi Tigri ed Eufrate, un tempo collegati tra loro da una rete di canali di irrigazione.
L'idrografia del paese è del tutto dominata dai bacini di questi due fiumi che, attraversandolo da nord-ovest a sud-est, si uniscono circa 160 km a nord del golfo Persico formando lo Shatt al-Arab, che sfocia nel golfo stesso. I principali tributari del Tigri sono il Piccolo e il Grande Zab e il Diala. CLIMA clima La maggior parte del paese ha un clima continentale caratterizzato da inverni miti ed estati calde e da marcate escursioni termiche. La temperatura media in gennaio a Baghdad è di 9,4 °C, mentre nei mesi di luglio e agosto si attesta intorno ai 33 °C. A sud, nell'area presso il golfo Persico, sono state registrate alcune delle temperature più elevate del mondo, unite a un alto tasso di umidità. Le regioni maggiormente piovose si trovano nelle alteterre nordorientali, mentre più a sud raggiungono una media di 150 mm all'anno. Nelle aree desertiche prevalgono condizioni di estrema aridità. ECONOMIA: AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, PESCA L'agricoltura partecipa in misura del tutto secondaria alla formazione del reddito nazionale; benché non manchino aziende di Stato e cooperative agricole (per lo più su terreni di antichi latifondi espropriati e ridistribuiti ai contadini), prevalgono le piccole proprietà a conduzione, in genere, familiare, tuttora scarsamente meccanizzate e condotte con metodi poco produttivi, spesso a livello di pura sussistenza. Le colture più diffuse sono il frumento e l'orzo, presenti nell'Iraq settentrionale, seguite dal riso, che richiede i più umidi terreni meridionali, e dal mais; si consumano inoltre localmente vari prodotti orticoli come pomodori, fagioli, fave, cipolle, ecc. e frutticoli come uva, mele, agrumi, ecc; particolarmente importanti sono i datteri, che crescono soprattutto nella cosiddetta «bassa Mesopotamia». Infine tra le colture industriali si annoverano alcune piante oleaginose (sesamo, lino), la canna e la barbabietola da zucchero, il tabacco e il cotone. Non molto redditizio è l'allevamento, un tempo praticato per lo più da pastori seminomadi. Prevalgono gli ovini, i caprini, i bovini e i volatili da